REDAZIONE GROSSETO

Ecco le T-shirt con i gioielli stampati in 3D

Oggi la presentazione del nuovo progetto di Barbara Zappalà e Giuliana Robecchi: creazioni da indossare che parlano di futuro

T-shirt – e non solo – con orecchini pendenti e altri oggetti d’arte 4.0, ovvero realizzati ad hoc tramite stampanti 3D. È la nuova moda che viene presentata oggi alle 17 alla ’Bottega di Barbara’, in via degli Aldobrandeschi 6 a Grosseto. Le prime creazioni che verranno illustrate sono le T-shirt dei Filiformi che indossano orecchini stampati in 3D. Gioielli contemporanei stampati in tre dimensioni inseriti in magliette d’autore progettate e dipinte a mano. Una curiosa combinazione. A seguire presentazione delle collezioni di gioielli contemporanei, progettati e stampati in 3D, di Giuliana Robecchi e delle T-shirt dei Filiformi di Barbara Zappalà. Durante l’happening la stampante 3D sarà in funzione per mostrare agli ospiti il processo di stampa dei componenti.

Barbara Zappalá si è formata presso l’Istituto d’arte ’Silvio D’Amico’ di Roma. Un’artista che aveva in gestazione da tempo l’idea di fare arte da indossare. Così, dall’osservazione ironica e a volte surreale della realtà, nascono le sue magliette d’autore, ovvero ’Le T-shirt dei Filiformi’, progettate e dipinte interamente a mano, con personaggi che raccontano frangenti di vita quotidiana su richiesta del cliente. Piccole ed irripetibili opere d’arte che sono state esposte con notevole consenso ad ’Arte si mostra’ a Palazzo Ferrajoli a Roma.

Giuliana Robecchi, con esperienze professionali estere nel settore dell’architettura, cofondatrice di ’Codicetrusco’, designer, 3D maker e artista autodidatta. Nel campo dell’arte ha sperimentato vari media, ma è con l’artigianato digitale che materializza il proprio design. La collezione presenta in questa occasione solo orecchini, ma comprende anche collane ed anelli. Il processo creativo inizia dalla modellazione 3D in blender dell’oggetto. Una volta verificata la stampabilità viene importato in un altro software, lo slicer, che lo converte alla stampa 3D. Per i gioielli utilizza unicamente filamenti in PLA, che a differenza dall’ABS (termoplastico conosciuto nell’industria della stampa ad iniezione, utilizzato per la produzione dei Lego), è un termoplastico a base vegetale biodegradabile derivato da risorse rinnovabili come l’amido di mais o la canna da zucchero. Oltre ad essere innovativo nel campo della jewellery è leggero ed ecosostenibile. I gioielli, rifiniti a mano, possono essere assemblati assecondando i gusti personali, diventando così dei veri e propri pezzi unici.