Da 164 anni c’è una storia che viene scritta quotidianamente, una storia che vede camminare insieme il know how del passato e quello dell’innovazione. La storia è quella che ha scritto e che continua a scrivere il Cemivet che ha celebrato – appunto – il suo 164esimo ’compleanno’. L’evento si è svolto nella caserma "Tenente Villy Pasquali". Se in passato il cavallo era al centro della mobilità e della potenza bellica, oggi l’impiego degli animali nella moderna concezione dello strumento militare si concretizza in compiti altamente specializzati. Ad esempio, i cani per la ricerca di esplosivi per la sicurezza dei nostri militari impegnati nelle tanti missioni all’estero. "Oggi – dice il Maggiore Generale Michele Tirico, comandante di Sanità Veterinaria dell’Esercito – il Servizio veterinario si sostanzia anche e soprattutto come organizzazione di salute pubblica nell’ambito dello strumento sanitario militare integrato". "La presenza dei veterinari nelle Forze Armate non è un residuo del passato ma proprio oggi una necessità strategica – afferma il colonnello Luca Virgilio, capo reparto Veterinaria del Comando di Sanità e Veterinaria dell’Esercito –, in un mondo dove la salute è sempre più una questione globale, dove la sicurezza alimentare, ambientale e biologica è parte integrante della sicurezza nazionale e globale. Oggi più che mai, il concetto di One Health (che lega uomo, animali e ambiente) deve essere il faro che guida". A capo della complessa macchina che è il Cemivet, la casa dei servizi veterinari militari, c’è il colonnello Salvatore Santone. In occasione della cerimonia, il Centro ha schierato personale in forza alle varie articolazioni dell’Ente e una rappresentanza del Gruppo cinofilo e del prestigioso allevamento cani militari. Una macchina complessa, ricca di ingranaggi che spesso sono difficili da intravedere al di fuori del centro, ma che sono legati con un filo alla concezione One Healt, che il comandante insieme alla sua fidata squadra mettono sempre al primo posto.
Maria Vittoria Gaviano