
Nicola Draoli, presidente Opi
"La violenza è sempre sbagliata". Lo ha detto ieri, commentando le aggressioni ai danni di professionisti sanitari, (l’ultimo episodio in Maremma è quello avvenuto alle Cascate di Saturnia) Nicola Draoli, presidente dell’Opi (Ordine delle professioni infermieristiche) di Grosseto. Per quanto riguarda gli operatori Asl Toscana Sud Est, rispetto al 2022, nel 2023 c’ è stato un incremento di segnalazioni importante, queste infatti sono passate da 228 a 452 (235 Arezzo, 133 Grosseto, 84 Siena). "Si denota – commenta Draoli – che c’è un ricorso sempre più automatico da parte dei colleghi a segnalare l’accaduto. Se una volta si faceva rientrare tutto in una logica di passiva rassicurazione, oggi stiamo riscontrando che aumentano le segnalazioni questo è un elemento molto importante". Andando ad analizzare le motivazioni delle aggressioni Draoli dice: "Sicuramente va ritrovata una fiducia e delle forme di rispetto che dovrebbero dettare le relazioni umane – commenta –. In alcuni casi c’è la delinquenza vera e propria, a volte invece le aggressioni sono frutto di incomprensioni, cattiva comunicazione o sono dettate da ansie e paure che non vengono gestiste. Questo però non giustifica, ripeto, la violenza perché chi ci rimette è il professionista sanitario ma poi è anche l’intera comunità perché si rallenta un servizio a scapito di altre persone. Sicuramente c’è da lavorare sulla cultura – conclude – adottare atteggiamenti di tolleranza zero e poi in ospedale e in altre strutture i servizi di vigilanza andrebbero aumentati e sistematizzati". Accendere i riflettori sui fenomeni di aggressione che stanno subendo quotidianamente i professionisti della sanità. A chiederlo è stato anche il primo tavolo congiunto tra Fiaso e Federsanità, che si è svolto a Bari e a cui ha partecipato il direttore generale della Asl Toscana sud est e vice presidente Fiaso, Antonio D’Urso. "È un tema prioritario per il Paese – sottolinea D’Urso e dobbiamo assolutamente mettere in campo tutte le risorse, umane e non solo, per contrastare un’escalation che mette a rischio ogni giorno il personale sanitario nell’esercizio delle sue funzioni". Servono azioni concrete che vadano nella direzione di garantire fattivamente l’incolumità del personale sanitario. Su questo punto D’Urso annuncia le ultime misure prese dall’Asl Toscana Sud Est. "Stiamo predisponendo sistemi di sorveglianza che presto verranno estesi in tutti i 13 Pronto soccorso aziendali – conclude –. Abbiamo anche previsto personale, adeguatamente formato, dedicato ai Pronto soccorso con il compito esclusivo di comunicare, a scopo preventivo per evitare incomprensioni, con l’utenza". N.C.