
Da oggi per alcune categorie di lavoratori non ci sono più ’scuse’: o si vaccinano o non possono più lavorare, e per loro scatta la sospensione dal servizio senza stipendio. Tra queste categorie ci sono gli insegnanti e il personale delle Forze dell’ordine. Per i docenti si tratta di un bel problema perché fino a oggi non sono stati pochi quegli insegnanti che si sono presentati a lezione grazie all’esito negativo di un tampone molecolare. Da oggi non gli basterà più. Per loro il Governo ha introdotto l’obbligo vaccinale. Un problema serio del quale si parla poco, forse proprio perché potrebbe risultare davvero grande se i resistenti al vaccino dovessero confermare le proprie intenzioni e rinunciare alla propria immunizzazione anche davanti alla prospettiva di restare senza stipendio. Per dare un’idea della dimensione del fenomeno c’è l’esempio dell’Istituto di istruzione superiore ’Leopoldo II di Lorena’ dove secondo la dirigente scolastica Cinzia Machetti "i docenti che fino a oggi hanno presentato Green Pass da tampone saranno all’incirca una dozzina; difficile ora dire quanti di questi regolarizzeranno la posizione con il vaccino". E sarà davvero un’impresa ancora più difficile per i presidi, perché nei prossimi giorni si prevede l’arrivo copioso di certificati di esenzione, se non, addirittura fogli attestanti l’avvenuta prenotazione del vaccino. Sembra, infatti, che per poter stare in regola con la legge e presentarsi al lavoro normalmente sia sufficiente presentare al proprio superiore la prenotazione della vaccinazione per un giorno ’x’. Se poi, per un qualsiasi motivo l’appuntamento per quello specifico giorno non può essere rispettato e si dovrà riprendere un altro appuntamento in un giorno successivo, si ripresenterà l’attestazione della nuova prenotazione. Ma si potrà andare avanti così all’infinito?
anfa