
I giudici del Consiglio di Stato hanno messo la parola fine al contenzioso aperto fra Consorzio e Comune di Grosseto
GROSSETOSi è concluso davanti al giudici del Consiglio di Stato il lungo braccio di ferro legale tra Comune di Grosseto e Consorzio Acli. Oggetto del contendere la lottizzazione ’Il Casalone’. Si parte dalla fine degli anni Novanta, quando tutto inizia, fino al 2021, quando la battaglia a suon di carte bollate si sposta nelle aule della giustizia amministrativa, che come ultimo atto, nei primi giorni del mese ha ’sancito’ che l’incarico di bonificare l’area che era stata oggetto di deposito di ineriti e materiale di scarto, era in carico al Consorzio stesso, indipendentemente dal fatto che ne fosse stato il responsabile, ma in virtù della convenzione firmata dal Comune e dal Consorzio nel 2010, integrativa alla prima convenzione, che prevedeva l’obbligo per il Consorzio di completare le opere di urbanizzazione secondaria con la realizzazione dell’impianto di depurazione in situ e messa in sicurezza della discarica. Due anni dopo,la proposta del Consorzio Acli di risolvere la situazione con la realizzazione di un impianto di fitodepurazione. Sperimentazione che viene autorizzata, e interrotta nel 2020, per "gli esiti non favorevoli riscontrati". Da qui la battaglia legale di Acli per chiedere la revoca della convenzione e quindi far decadere l’obbligatorietà della bonifica, detto in sintesi. Risolta la Convenzione, per il Consorzio avrebbe dovuto decadere anche l’obbligo della bonifica. Ma i giudici amministrativi non la pensano così: "L’obbligo – scrivono – rinviene la propria causa nel Piano integrato di edilizia residenziale che prevedeva quale opera di urbanizzazione secondaria, la bonifica della discarica". Per i giudici non c’è traccia di quanto sostenuto dal Consorzio, che l’obbligo sarebbe decaduto al momento del riscontro della responsabilità del Comune.Cri.Ru.