Decreto flussi, a Grosseto nessun lavoratore

La provincia di Grosseto non riceve quote per lavoratori non comunitari, nonostante le richieste delle aziende. L'Ispettorato del lavoro motiva la decisione per evitare sfruttamento. La situazione preoccupa sindacati e associazioni di categoria.

I lavoratori non comunitari, soprattutto nel settore agricolo, servono ma per la provincia di Grosseto è arrivata la beffa. Rispetto alle 4.776 quote assegnate dal decreto flussi alla Toscana (2.268 posti per lavoro stagionale e 2.508 per lavoro subordinato e conversioni) alla Maremma ne spettano 0. Eppure le aziende grossetane ai 3 click day dello scorso mese avevano risposto numerose. Le richieste erano state 1.726 per gli stagionali e 829 per i non stagionali. Domande però senza risposta perché l’Ispettorato territoriale per il lavoro, che assegna alle province le quote previste dal Decreto flussi, ha deciso che in Maremma questi lavoratori non servono. La richiesta di fabbisogno di manodopera pari a zero formulata nella relazione dell’Ispettorato per il 2024 nel territorio di Grosseto è stata motivata dalle criticità emerse nel corso degli accertamenti ispettivi svolti, dalle informazioni assunte dagli Istituti previdenziali presso le associazioni datoriali e sindacali nonché dalle verifiche effettuate ai fini dei pareri di competenza nell’ambito dei procedimenti gestiti dallo Sportello unico per l’immigrazione e dalle segnalazioni arrivate dalla prefettura locale e da altre: questo per tutelare i lavoratori da possibili gravi forme di sfruttamento. Insomma, chi ha fatto domanda non aveva le carte in regola per assumere, quindi la provincia di Grosseto flussi rimane al palo. Un problema, sostiene la Cgil. Per le associazioni di categoria la questione è sia di carattere occupazionale, sia di garanzia delle tutele per i lavoratori stranieri assunti attraverso altre modalità.

Nicola Ciuffoletti