Dai rifiuti all’economia circolare. Così rinasce l’area di Scarlino

Da Iren arriveranno 150 milioni per creare quattro impianti. Al via le operazioni di bonifica

Dai rifiuti all’economia circolare. Così rinasce l’area di Scarlino

Dai rifiuti all’economia circolare. Così rinasce l’area di Scarlino

SCARLINO (Grosseto)

Lo skyline del Golfo, da ieri, è diverso. Due camini dell’ex inceneritore di Scarlino, fermo dal 2015, sono stati abbattuti. Sì, perchè con la demolizione delle due strutture che negli anni "sputavano" fumi dovuti all’incenerimento di rifiuti, è iniziata l’operazione di bonifica dell’impianto, gestito dal 2023 da Iren Ambiente, società del Gruppo Iren. Questa fase, preliminare per l’avvio dei cantieri del nuovo progetto, prevede il recupero e lo smaltimento di rottame metallico, coibentazioni, refrattari, inerti, oltre allo smaltimento dei terreni inquinati. Iren Ambiente provvederà, dopo la certificazione, all’avvio del progetto per il Polo integrato di economia circolare, con un investimento di 150 milioni. Previste anche 120 nuove assunzioni. "Sarà il più grande polo di economia circolare d’Italia", ha detto il presidente della Regione Eugenio Giani, entrato addirittura dentro a uno dei due camini abbattuti. "È emozionante vedere questo cambiamento – ha aggiunto –. La programmazione regionale segue una strategia chiara, che mira al recupero e al riciclo dei materiali della raccolta differenziata, con residui sempre più marginali, e al trattamento sempre più mirato e con tecnologie innovative".

Quattro gli impianti previsti: uno di trattamento pulper (scarti da cartiera) e plastiche di scarto non valorizzabili da impianti di recupero; un impianto di depurazione per il trattamento di rifiuti liquidi, che prevede l’ampliamento dell’impianto esistente con l’aggiunta della sezione di trattamento biologico; uno per il trattamento del legno da raccolta differenziata, sarà in grado di produrre prodotti finiti (pallet pressati) o componenti per la produzione di pallet (blocks); e infine un impianto di trattamento fanghi che produrrà un bio-carbone.

"Scarlino avrà un impianto in totale discontinuità rispetto al passato. Un nuovo polo di riferimento che, a pieno regime, coinvolgerà circa 150 risorse: una nuova vita per questa struttura, per l’ambiente circostante, e per l’intera comunità", ha detto l’ingegner Luca Galimberti di Iren. "Un progetto esemplare – ha detto l’assessora regionale all’Ambiente Monia Monni –. E’ stata abbandonata l’idea di un nuovo termovalorizzatore a favore di un polo tecnologico per il recupero della materia, un impianto innovativo che, tra l’altro, dimostra la volontà della Regione di investire nel potenziamento industriale di una delle aree produttive più importanti della Toscana".