
Ancora maggiore attenzione per la salute delle persone detenute nella casa circondariale di Massa Marittima con l’avvio del servizio di odontoiatria messo a disposizione dalla Asl Toscana sud est che sarà effettuato all’interno della struttura. Finora erano erogate, sempre dalla Asl, ma all’esterno della struttura carceraria, condizione che presentava maggiore complessità nell’organizzazione logistica in tema di sicurezza e risorse necessarie. Il progetto in partenza, realizzato grazie alla collaborazione della direzione del carcere, prevede un ambulatorio dotato di un "riunito odontoiatrico" (poltrona e strumenti) all’interno del carcere, dove il dottor Marco Pezzuoli, medico odontoiatra dell’Uoc odontoiatria della Sud Est, diretta dalla dottoressa Alessandra Romagnoli, sarà a disposizione ogni 15 giorni, per fornire un primo livello assistenziale agli ospiti della casa. Oltre alla visita di valutazione e di controllo, sarà possibile eseguire estrazioni, protesi masticatorie, cura di denti e bocca e interventi per urgenze. "Il periodo di pandemia da Covid ha cambiato molte cose e ha influenzato i modelli di assistenza che, in un contesto particolare come il carcere, prevedono già procedure puntuali e predeterminate. A tale riguardo, poter offrire il servizio direttamente in loco e quindi non dover far uscire i detenuti porta numerosi vantaggi in termini di tutela dalle possibilità di contagio da Covid, di tempi di cura che si accorciano, specialmente in caso di urgenze e di dispendio di risorse. In questo modo offriamo un servizio migliore, perché strutturato sulle necessità di queste persone, e indispensabile dal momento che la salute orale è indissolubilmente legata alla salute generale", spiega la dottoressa Romagnoli. Soddisfatta anche la dottoressa Cristina Morrone (nella foto), direttrice casa circondariale: "Un grazie speciale e di cuore a tutti coloro che hanno collaborato al progetto di istallazione del riunito odontoiatrico all’interno del carcere – In particolar modo voglio ringraziare la dottoressa Romagnoli, il dottor Ameglio, il dottor Pezzuoli, la dottoressa Mandarini e la dottoressa Lucia Gemignani. E’ stato un risultato corale per cui Asl, che ha fornito la strumentazione, direzione del carcere e provveditorato regionale, che ha finanziato in parte l’operazione, si sono attivati insieme, con entusiasmo e grande sinergia, senza arrendersi davanti a momenti a volte di difficoltà".