
Naufragio della Concordia, la fiaccolata per ricordare quella notte maledetta del 2012
Isola del Giglio (Grosseto), 13 gennaio 2020 - Era la maledetta notte del 13 gennaio 2012: in quella notte la Costa Concordia, uno dei gioielli del mondo delle crociere, naufragava sulle coste di Isola del Giglio. Furono trentadue i morti del naufragio, trentadue morti di tutte le età, tra passeggeri e membri dell'equipaggio.
Morti prevalentemente mentre la nave si rovesciava su un fianco, dopo l'urto contro uno scoglio delle Scole, nei pressi di Giglio Porto.
Una vicenda che si è trascinata per anni con varie sfaccettature (dal processo al comandante, Francesco Schettino, condannato a 16 anni di carcere, alla rimozione con successo della nave dall'isola). Una vicenda che ha cambiato per sempre il Giglio, la piccola incantata isola in provincia di Grosseto meta ogni anno di turisti da ogni parte d'Italia e del mondo.
Trentadue morti, alcuni dei quali furono recuperati giorni, mesi dopo nei meandri della grande nave, poi smantellata al porto di Genova dopo il trasporto dal Giglio e della quale oggi rimane soltanto un ricordo.
"La popolazione del Giglio non dimentica e non dimenticherà mai quella notte. Sarà sempre una cosa che farà parte della nostra vita anche per le amicizie che sono nate tra i profughi e le famiglie che quella notte li hanno aiutati, soccorsi", dice Roberto Galli, comandante della polizia municipale del Giglio, uno dei primi che accorse davanti alla nave accostata su uno scoglio a pochi passi dal porto.
"Ho trovato il comandante Schettino sugli scogli - dice il comandante - L'ho invitato a seguirmi, lo avrei riportato sulla nave. Ho studiato al nautico e quindi conosco le regole, un comandante deve lasciare la nave per ultimo. Ma lui mi rispose che non poteva tornare a bordo perché doveva coordinare le azioni di salvataggio. Mi chiese anche il cellulare perché il suo era scarico".
La giornata di oggi al Giglio ha visto alle 12 la Messa in suffragio delle 32 vittime; alle 13 corona di fiori nelle acque di Punta Gabbianara; alle 21.30 fiaccolata dalla chiesa verso il 'molo rosso'. Alle 21.45, il momento del naufragio, il suono delle sirene ha accompagnato una preghiera. Tra i presenti sull'isola il capo della polizia Franco Gabrielli, allora capo della Protezione Civile e il presidente del consiglio regionale Eugenio Giani.