Sono piccole perché piccoli sono i contesti in cui sono recentemente nate ma per il lavoro che svolgono e l’entusiasmo che ci mettono rappresentano una grande boccata d’ossigeno per i territori delle aree interne. Sono le cooperative di comunità che in provincia di Grosseto hanno toccato quota sette. Sono sparse tra l’Amiata (4), il comune di Sorano (1), l’isola del Giglio (1) e Grosseto. Nate su spinta della regione Toscana per contrastare lo spopolamento delle aree interne toscane, oggi rappresentano piccole imprese, alcune virtuose, in grado di dare lavoro a persone e di tenere in vita, grazie ai servizi erogati, piccoli centri abitati. Non solo, la sfida è andare oltre la sopravvivenza, cioè stabile un modello in grado di essere sostenibile e virtuoso. Un esempio di cooperativa di comunità, tra le prime ad essere nate è quella di San Giovanni delle Contee (comune di Sorano).
"Siamo una comunità di 27 soci in un paesino di 150 abitanti, che ha deciso di riaprire un’osteria storica e grazie ad essa ha aiutato tutta la popolazione e fatto rinascere un paesino che si trovava ormai privo di servizi". Presidente è Tiziana Peruzzi, la cooperativa fa parte di Confcooperative Toscana e ha partecipato al Festival dell’Identità toscana nella sede della regione Toscana. "Siamo nati nel 2018 finanziati in parte dei bandi regionali per le cooperative di comunità, con l’obiettivo di contrastare lo spopolamento e valorizzare il nostro territorio – continua Tiziana Peruzzi – abbiamo riaperto la storica Osteria Maccalé, che è diventata il punto di ritrovo del paese e di molti turisti. Proponiamo le ricette di una volta". La cooperativa svolge anche altri servizi. "Possono sembrare poche ma sette realtà di imprese di comunità sono un messaggio importante da parte di piccoli centri con enormi difficoltà. – ha detto Alessandro Tatò, presidente regionale Confcooperative Habitat –. Sono l’inizio di una risposta alle note problematiche di spopolamento e di abbandono delle aree interne sulle quali dobbiamo intervenire. Come sostenuto anche dalla Regione, il territorio cresce se cresce in maniera complessiva, sia poli urbani che rurali, dove peraltro progetti di rigenerazione di rilancio, anche grazie alle risorse che sono state messe in campo con la Strategia Aree interne e con il ruolo attivo dei Gal, possono essere fuzionali ad una crescita equilibrata e di sistema. La cooperazione di comunità rappresenta un modello da prendere a riferimento, che va fortemente sostenuto".
"Dobbiamo pensare alle Cooperative di comunità come vere e proprie imprese, sia pur piccole – dice Leonardo Marras, assessore all’economia e al turismo della Regione Toscana – che nascono sì dall’impegno volontario e dal civismo, ma che poi danno vita ad occasioni di lavoro concrete. Come Regione abbiamo creduto fortemente fin da subito nelle Cooperative di comunità e continuiamo a farlo sostenendone percorsi ed obiettivi".
Nicola Ciuffoletti