Controlli sulle dichiarazioni. Ticket sanitari non pagati. La Asl avvia il recupero

L’Azienda invia gli avvisi bonari ai cittadini ai quali contesta di aver usufruito di esenzioni che in realtà non spettavano. Gli interessati possono provare il contrario.

La Asl dà al via il recupero crediti verso i non aventi diritto all’esenzione: gli avvisi bonari saranno recapitati in questi giorni nelle abitazioni di coloro che hanno dichiarato condizioni di esenzione al ticket non rispondenti al vero.

"Si tratta – spiegano dalla Asl – di avvisi bonari che comunicano agli utenti l’accertamento effettuato e, contestualmente, richiedono il pagamento entro 60 giorni del ticket complessivo dovuto per tutte le prestazioni effettuate nell’anno oggetto di controllo. Le contestazioni inviate sono il risultato di controlli effettuati sulle esenzioni aventi i codici E01, E02, E03, E04 , ERA ed ERB che hanno prodotto esito negativo rispetto ad una o più condizioni attestate dal cittadino attraverso l’autocertificazione e risultate non effettive: ad esempio, il reddito del nucleo familiare che risulti superare la soglia prevista o lo stato dichiarato di disoccupato o di pensionato al minimo. I controlli con esito negativo, effettuati attraverso gli incroci delle banche dati di Agenzia delle Entrate, Inps e ministero del Lavoro, sono stati messi a disposizione delle Asl dal ministero della Economia e Finanze. Il cittadino può presentare argomentazioni e documentazione difensiva e per un’eventuale contestazione, il cittadino non deve fare altro che seguire le istruzioni riportate nella lettera, contattando gli uffici ai numeri che vi sono riportati. In alternativa può inviare una mail con argomentazioni e documentazione difensiva, utilizzando il modello allegato alla lettera che deve essere adeguatamente compilato".

"Qualora, a seguito di istruttoria – dice ancora la Asl –, le argomentazioni presentate e la documentazione relativa siano ritenute esaustive e corrette, il procedimento viene archiviato senza alcun addebito per il cittadino. Se, invece, si confermano gli addebiti, oppure se non si paga e non si contesta, il procedimento prosegue e i cittadini riceveranno un’ordinanza ingiuntiva con aggravio delle spese accessorie".