Sullo svolgimento delle sagre, collaboriamo. E’ quanto chiedono ai Comuni Confcommercio e Confesercenti che mettono al centro della questione la compatibilità di questi eventi con le attività di ristorazione.
"Dobbiamo prevenire criticità e polemiche – dicono Gabriella Orlando e Andrea Biondi, rispettivamente direttore di Confcommercio e di Confesercenti –, per cui abbiamo dichiarato ai sindaci la nostra volontà di collaborare, ma chiediamo con fermezza che le sagre ritornino ad essere ciò per cui sono nate e cioè iniziative temporanee e occasionali, intimamente legate al territorio in cui sono organizzate e che fondano (o dovrebbero fondare) la loro esistenza sulla valorizzazione di tradizioni e prodotti eno-gastronomici autoctoni o comunque tipici di quei luoghi. E invece da troppi anni ormai questa specificità si è persa e le sagre sono state relegate a un mero ruolo di alibi, necessario per vestire di tradizione eventi organizzati esclusivamente per raccogliere fondi".
"Abbiamo chiesto ai sindaci se si siano dotati di un ‘regolamento comunale sulle sagre’ e se questo sia aggiornato alle ultime normative – dicono Orlando e Biondi –. Contestualmente abbiamo chiesto informazioni sulla possibile attivazione di una ‘Commissione di controllo sulle sagre’ a cui demandare il compito di valutare le singole iniziative, perché è chiaro che se le sagre devono diventare (come sono effettivamente diventate) eventi pro-business, chi le organizza deve rispettare le stesse identiche regole a cui ogni giorno soggiace la ristorazione tradizionale. Riconosciamo il ruolo sociale delle sagre, ma dobbiamo tutelare anche i ristiranti che assicurano una vitalità per tutto l’anno".