
di Matteo Alfieri
No. Incondizionato e senza tentennamenti. Aver individuato una fetta di Maremma ( e anche della Vald’Orcia) come deposito di scorie nucleari ha fatto allarmare tutto il mondo agricolo del territorio della provincia di Grosseto, oltre naturalmente che quello politico, culturale e ambientalista. Chi ha deciso di investire molto sui frutti della terra, che in Maremma sono anche di ottima qualità e autorevolezza, è stato colto di sorpresa dalla decisione del Governo di costruire (tra le verdi colline di Campagnatico in Maremma e nelle crete senesi di Trequanda e Pienza) un deposito di scorie nucleari. Un luogo, quello designato in provincia di Grosseto, che tra l’altro è il cuore del Montecucco, prezioso e ricercato vino di quella fetta di Maremma, che da qualche anno ha conquistato la Docg.
E che adesso vede minata la sua autorevolezza se mai sotto terra venissero stoccati rifiuti letali per l’uomo e che per essere smaltito occorrerebbero migliaia di anni. "Credo che faremo di tutto affinchè questo non avvenga – esordisce Silvia Coppetti, direttore del Consorzio Montecucco –. Contatteremo prima di tutto le istituzioni, ad ogni livello, per fare un muro tutti insieme su questa decisione che è senza dubbio assurda. Abbiamo combattuto strenuamente contro la geotermia e lo faremo anche con chi ha deciso di stoccare nel nostro territorio questo tipo di scorie pericolose per l’uomo e che per il loro smaltimento occorrono decine di migliaia di anni". Poi aggiunge: "Anche la Regione mi sembra che sia dalla nostra parte. Sarebbe una tragedia non solo dal punto di vista naturalistico e paesaggistico, ma anche economico. Nei prossimi giorni – chiude Silvia Coppetti – ci incontreremo e decideremo la strada da intraprendere: sicuramente ci opporremo in tutti i modi e in tutte le sedi opportune".
"Si tratta sicuramente di una tragedia – afferma invece Giovan Battista Basile, vicepresidente della Docg Montecucco, il cui territorio sarebbe duramente colpito da questa scelta –. Individuare un sito di stoccaggio in un territorio come questo, che è da sempre sinonimo di natura incontaminata, riconosciuto a livello internazionale per le sue bellezze, legato al turismo anche enogastronomico, allora vuol dire che non si è capito niente. Il nostro prodotto ha un riconoscimento ben preciso, ovvero che si coltiva rispettando la natura. In questo modo tutto sarebbe dimenticato".
Poi prosegue: "Come Consorzio abbiamo portato avanti una battaglia contro la geotermia qualche anno fa, che stiamo vincendo, e lo faremo anche per le scorie nucleari. Siamo determinati a fare tutto quello che è in nostro possesso per fermare questa sciocchezza. La Regione Toscana tra l’altro – chiude Basile - ha investito molto sul nostro territorio con soldi e risorse anche Europee per contraddistinguerlo rispetto ad altri e per una vocazione agricola nuova in un paradiso ambientale incontaminato. Adesso il Governo decide che qui dobbiamo ospitare un deposito di scorie pericolosissime. E’ assurdo anche soltanto pensarla una cosa del genere. Figuriamoci a realizzarla".