Chelli, prete garibaldino Le sue idee in movimento

Giornata di studi nella sede della Fondazione Polo Universitario. Una vita intensa, a volte controversa, raccontata in tutti i suoi aspetti

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La Fondazione Polo Universitario Grossetano, in collaborazione con la Fondazione Giovanni Chelli, organizza la seconda giornata di studi sui Benefattori di Maremma. Oggi alle 16.30, nell’aula delle Colonne in via Ginori 23, ci sarà l’incontro dedicato al presbitero Giovanni Chelli, figura di spicco della cultura maremmana, a cui il capoluogo deve la fondazione della prima biblioteca pubblica e del museo archeologico.

"Singolare figura di prete garibaldino, illuminista e guerraziano. Roma lo aveva sospeso a divinis sia per le sue idee, sia perché fu sorpreso, una sera, in un certo locale, dove ballava travestito da sergente della guardia nazionale". Così Luciano Bianciardi, nel suo "Il lavoro culturale", presentava la figura del canonico Giovanni Chelli, maremmano, sia pure di adozione, prima che uomo di chiesa e di lettere.

Chelli incarnò le diverse anime culturali che hanno caratterizzato il Risorgimento; sostenne il Granduca Leopoldo II per la politica volta al miglioramento delle condizioni di vita in Maremma ma fu anche dalla parte di Pio IX nella prima fase del suo pontificato, quella liberale. Si schierò con i democratici nei moti del’48; con la restaurazione fu esiliato e, per tornare a Grosseto, dovette ‘rivedere’ le sue posizioni. Ma con l’Unità Nazionale riabbracciò l’idea liberale, intessendo una fitta di relazione con personaggi del calibro di Costantino Nigra, Bettino Ricasoli, Giovan Pietro Viesseux.

L’incontro, ad accesso libero e gratuito, prevede, dopo i saluti dell’assessore alla Cultura Luca Agresti e del presidente del Comitato tecnico scientifico del Polo Universitario Claudio Pacella, gli interventi di Giorgio Bonfiglioli, Pier Mosetti, Anna Bonelli, Umberto Carini e Paolo Pisani. Moderatore Vinicio Serino.