Centro Aiuto alla Vita: "Al fianco delle mamme. La nascita di un bimbo è un inno alla felicità"

La struttura guidata da Lina Pettinari è un punto di riferimento per le donne che si trovano in difficoltà a causa della gravidanza "Qui trovano risposte e sostegni, economici e psicologici".

Dolce attesa, a volte con un po’ di timore. Timori perché la gravidanza dovrebbe essere il momento più luminoso della vita, ma non si può nascondere che porta anche tanti cambiamenti. Il pensiero ricade su ciò che sarà, il regalo più bello di sempre. Ma il viaggio è lungo, con una valigia piena di responsabilità, difficoltà. Non tutte le future mamma hanno il privilegio di vivere serenamente questo momento speciale. Quindi si accumulano mille pensieri, ostacoli e disagi, anche paure. Il futuro? Precario. La dignità di una mamma? A volte smarrita ad un bivio, in cerca di un aiuto. Dietro a quella porta c’è il mondo segreto e intimo delle donne. All’interno, invece, c’è chi vuole aiutare le future mamme che per difficoltà economiche e sociali potrebbero essere costrette all’aborto se non trovassero una mano tesa verso di loro. Ed anche a chi, mamma lo è già diventata ma, le difficoltà le si sono presentate o accumulate. Questo cuore pulsante in città, in tutti i sensi, è un po’ anonimo per mantenere i segreti che custodisce, segreti spesso dolorosi. Dietro alla porta della sede del Cav, movimento aiuto alla vita-centro aiuto alla vita, si respira la vita, grazie ai volontari e alla presidente Lina Pettinari.

Come nasce il Cav a Grosseto?

"Prima nasce il Movimento per la vita negli anni Novanta, nell’ambito scolastico per educare e responsabilizzare i ragazzi verso la loro vita e quella degli altri. Poi è arrivato il Cav il 15 settembre del 2005 e le due associazioni si sono fuse".

Qual è la finalità?

"Difendere e dare valore alla vita. Valore, oggi, in crisi. Sopratutto quando la vita è in viaggio, cioè durante la gravidanza. Spesso la donna non trova sostegno, non solo economico, ma culturale e di valori. Difendiamo le donne".

Qual è la funzione del centro?

"Aiutare le future mamma e le mamme. Non solo economicamente, ma anche moralmente. Le ascoltiamo e le supportiamo. Aiutiamo le donne nel momento delicato che può portare alla decisione di interrompere la gravidanza. Ogni volta che riusciamo ad aiutarle ed il bambino nasce è una gioia infinita. È uno spazio di accoglienza e non di condanna. Forniamo alimenti, prodotti per l’igiene, farmaci, abbigliamento per i bambini. E anche per le mamme. Le aiutiamo anche sul fronte lavorativo, per qualificarsi e per non cambiare lavoro. C’è un problema quando rientrano dopo la maternità. Siamo una grande squadra, alcuni volontari hanno lavorato in farmacia. Sono un valore aggiunto".

È cambiato il volontariato negli anni?

"Tanto. Sopratutto i metodi di comunicazione, le utenze. Prima erano la maggior parte italiane, ora sono prevalentemente straniere e occorrono grandi competenze, ci sono grandi responsabilità. È aumentata la povertà, diversità di cultura".

Come si è avvicinata al volontariato?

"Sono una volontaria nata, è un concetto che mi è stato trasmesso dalla famiglia. Dopo la pensione mi son detta che dovevo restituire ciò che avevo ricevuto".

Qual è il suo sogno?

"Una società che sappia rispettare i più deboli, i bambini non nati e le persone indifese. Vorrei che nessuna donna sia costretta ad abortire per solitudine, motivi economici o sociali. Vorrei meno superficialità e che fossero più conosciuti i Cav. L’aiuto non è mai abbastanza e solo con il confronto e dialogo si può costruire una società migliore".