
Neva Rocchi ha compiuto cento anni, ancora lucidissima, racconta la sua vita ad Arcidosso, nata in via Talassese, cuore del centro storico del paese all’epoca una delle arterie principali, i compaesani le hanno dedicato una festa
Arcidosso (Grosseto), 27 luglio 2025 – Neva Rocchi, coniugata Bargagli, ha tagliato il traguardo dei 100 anni. Una vita lunga un secolo, trascorsa quasi interamente ad Arcidosso, vissuta con dignità, affetto e memoria viva. Una centenaria “capercia” – come ama definirsi con orgoglio – che incarna lo spirito autentico della sua comunità. Nata e cresciuta all’inizio di via Talassese, cuore del centro storico arcidossino, Neva ha vissuto gli anni in cui quella via era l’arteria pulsante del paese, animata da botteghe, taverne, forni e un’umanità brulicante. Arcidosso, allora, era un borgo concentrato intorno al castello Aldobrandesco, ma abitato da quasi il doppio degli attuali residenti. La vita di vicinato – racconta – era un’estensione della famiglia: si condividevano notizie, pietanze, giochi e silenzi, tra un uscio e l’altro sempre aperti. Neva è cresciuta a pochi passi dalla casa dove nacque David Lazzaretti, il profeta dell’Amiata, figura che ancora oggi suscita interesse e rispetto.
Con nostalgia, ricorda le giornate dell’infanzia, passate a giocare per le viuzze del centro storico, entrando e uscendo dalle case degli amici come fossero la propria. La merenda era per tutti: pane e zucchero, marmellata, castagnaccio o polenta dolce appena sfornata. Diventata ragazza, sorride al pensiero dei corteggiatori rispettosi e delle serenate sotto le finestre, segno di un’epoca in cui il pudore andava a braccetto con il romanticismo. Ma la sua memoria lucida riporta anche ai giorni più bui: il bombardamento del 1944, che colpì duramente il paese causando oltre cento vittime e radendo al suolo l’area attorno alla Torre dell’Orologio. Neva ricorda il dolore collettivo, la paura e le tensioni del periodo, segnato da violenze, rappresaglie e dalla paura diffusa. Poco dopo, un terremoto aggravò ulteriormente la già fragile situazione. Con resilienza, Neva ha poi costruito una nuova vita accanto al marito, formando una famiglia e mantenendo viva la tradizione del vicinato cordiale, fatta di sorrisi, scambi e saluti dalla finestra della cucina, come accade ancora oggi. Nel giorno del suo centesimo compleanno, Arcidosso le ha reso omaggio.