
Il cavallo Fawley Buissonay in una foto postata dalla pagina Fb Horse-Angels ODV
Follonica (Grosseto), 27 giugno 2025 – Torna la polemica dopo la morte di un cavallo su una pista toscana. E’ successo all’ippodromo dei Pini di Follonica, dove tre giorni fa il cavallo Fawley Buissonay è morto improvvisamente dopo aver tagliato il traguardo al termine di una gara di trotto.
“L’animale, maschio baio di dieci anni, era stato recentemente importato dalla Francia per gareggiare in Italia – spiega una nota dell’associazione Lav-Lega Anti Vivisezione – Un’altra vita spezzata da un sistema che continua a occultare la violenza dietro l’illusione dello sport. Lav si oppone a qualsiasi narrazione che descrive i cavalli impiegati nell’ippica come “atleti” volontari. La loro selezione, addestramento, gestione e impiego in gara rispondono esclusivamente a logiche economiche. Ogni “incidente” è in realtà la manifestazione strutturale di un sistema che considera gli animali risorse da sfruttare. È l’intero impianto a dover essere messo in discussione, non soltanto i casi estremi di ferimento o morte”.
"La morte di Fawley Buissonay non è una fatalità, ma il prevedibile epilogo di un sistema che ignora le esigenze etologiche dei cavalli e ne sopprime la soggettività – dice Nadia Zurlo, responsabile Area Equidi Lav – I finanziamenti pubblici non possono essere destinati all’ippica e chiediamo a gran voce un piano di superamento strutturale di questo comparto. I cavalli non sono strumenti da corsa: sono individui con interessi propri, tra cui quello fondamentale a non essere ridotti a mezzi. La loro esistenza non può più essere subordinata all’intrattenimento umano”.