
Un sigillo apposto all’area degli impianti
Grosseto, 28 maggio 2025 – L’indagine è andata avanti per molti mesi perchè le maleodoranze in città di Grosseto non sono mai smesse. Soprattutto nelle ore notturne e la mattina. Alla fine, grazie al lavoro del nucleo dei carabinieri forestali della Procura, spinti da un’indagine nata da una serie di esposti di cittadini, due impianti a biogas che si trovano nella zona di San Martino, alla periferia est del capoluogo maremmano, sono stati sequestrati ieri mattina. Sigilli sono stati messi a due impianti, gestiti da una multinazionale portoghese che ha la sede legale a Brescia. Tre gli avvisi di garanzia e due le persone che sono finite nel registro degli indagati della Procura con le accuse di scarico di acque reflue, maleodoranze e spandimento del digestato.
A coordinare il lavoro dei militari è stato il pm Giampaolo Melchionna che ha chiesto e ottenuto dal gip Cecilia Balsamo il decreto di sequestro preventivo che è stato eseguito ieri con l’apposizione dei cartelli ai cancelli. L’azienda che gestisce i due impianti è subentrata qualche tempo fa a due aziende che avevano costruito e dato il via agli impianti. Le indagini degli inquirenti proseguono comunque anche su presunti scarichi abusivi. Ieri mattina i carabinieri hanno notificato la decisione del giudice e hanno di fatto stoppato i due impianti. Da anni ormai nella città di Grosseto esiste un problema legato ai miasmi. Maleodoranze che hanno portato alla nascita di un comitato, ’Grosseto Aria Pulita’ che denuncia con forza, anche grazie ad una serie di esposti, il cattivo stato dell’aria, a volte irrespirabile, per colpa di questi impianti (ce ne sono 8 nelle vicinanze della città) che, secondo gli esperti e i consulenti del Comitato, non rispetterebbero le leggi. Controlli anche sull’iter delle autorizzazioni.