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Castiglione, dighe frangiflutti per combattere l’erosione "Ma è un progetto sbagliato"

Il litorale di Castiglione si appresta ad un radicale cambiamento con la realizzazione di un progetto di ripascimento dell’arenile. A tale progetto però c’è chi si sta opponendo. E’ l’associazione "Save the Coast" di Castiglione che lancia il grido d’allarme per l’ecosistema che, a detta dell’associazione, è minacciato dalla costruzione di numerose dighe frangiflutti.

Regione e Comune stanno procedendo verso la realizzazione di un progetto di ripascimento con la realizzazione di pennelli lapidei e isole soffolte in varie zone (Punta Capezzolo, Riva del Sole, alla foce del Tonfone, Punta Rocchette).

"Il nostro scopo – spiegano dall’associazione che comprende circa 200 castiglionesi – è promuovere la conservazione e la cura dell’ambiente litoraneo della riviera maremmana e del suo equilibrio naturale. Tale necessità è nata in seguito al progetto voluto dal Comune di Castiglione per contrastare il fenomeno dell’erosione costiera mediante strutture rigide realizzate con massi di cava che andranno a deturpare per sempre il paesaggio e l’ambiente marittimo di questo tratto di costa".

Secondo "Save the Coast" infatti il progetto andrebbe a danneggiare l’ecosistema. "Siamo contrari a questo progetto – proseguono dall’associazione –, perché le strutture previste avranno un forte impatto ambientale e paesaggistico, andando a modificare per sempre la costa di Castiglione. E’ risaputo inoltre che le barriere rigide non bloccano il problema dell’erosione, ma lo spostano semplicemente da un’altra parte con il rischio di andare a compromettere ecosistemi già fragili, come la pineta del Tombolo o le falesie di Punta Ala, dove l’erosione potrebbe essere ancora più accentuata di prima".

E l’associazione allora lancia una proposta al Comune. "Chiediamo che sia ascoltata la domanda della Soprintendenza per i Beni Paesaggistici che nell’esprimere il suo parere aveva richiesto che il progetto venisse sottoposto alla Valutazione di impatto ambientale e che fossero realizzati interventi in linea con l’ingegneria naturalistica e privi di massi di cava".

Andrea Capitani