"Il verde pubblico urbano è quella particolare foresta di origine artificiale che riesce a contrastare il riscaldamento globale. Come ogni anno però, siamo costretti ad assistere alla "famigerata" capitozzatura, come a Orbetello, dei nostri alberi; una pratica lontanissima da quella che potremmo definire potatura corretta". Inizia così il Wwf provinciale. "Troppo spesso, capitozzature ed altri interventi simili sembrano fatti con lo scopo di fare legna, anziché con quello di conservare le alberature – aggiunge il Wwf – spesso le piante vengono private di tutti o quasi i rami, compromettendone nell’immediato la possibilità di svolgere efficacemente la funzione clorofilliana e costringendole in futuro a produrre numerosi nuovi getti, in misura maggiore a quelli di una pianta potata correttamente, aumentando così anche i costi futuri della manutenzione, senza contare l’azione di parassiti che possono colpire più facilmente le piante già così pesantemente danneggiate. L’ipotesi del "fare legna", tra l’altro, non si può considerare troppo fuori della realtà, dato che alcuni Comuni, pressati dalle esigenze di bilancio, conferiscono incarichi per la manutenzione del verde pubblico a ditte che, come compenso totale o parziale, acquisiscono gli scarti di potatura". "Auspichiamo che i contenuti del decreto ministeriale – chiude il Wwf – siano assunti all’interno dei regolamenti comunali, a partire dai Piani Operativi Comunali che saranno via via approvati, e che le forme di manutenzione del verde di maggiore impatto sulle condizioni delle piante siano definitivamente abbandonate in tutte le aree urbane della nostra Provincia. Gli alberi sono belli, utili all’uomo per la salute psicofisica e all’ambiente, ma soprattutto sono esseri vivi e non parte dell’arredo urbano alla stregua di panchine e lampioni".
CronacaCapitozzature, l’ira del Wwf "C’è solo voglia di fare legna Compromessa la loro azione"