REDAZIONE GROSSETO

"Cani randagi, lettera al prefetto"

Brogi (Lega) ha chiesto il suo intervento. "Il sindaco è già stato esortato a risolvere il problema"

La vicenda dei cani randagi nella zona Pian dei Mucini, un problema serio che costringe famiglie a vivere sotto assedio e che crea pericolosi momenti al traffico sulla Sarzanese-Valdera, non trova sbocco ed il consigliere comunale della Lega, Daniele Brogi, irrompe nella vicenda.

"Sì – dice Brogi –, ho portato questa situazione, che noi riteniamo gravissima, all’attenzione del prefetto e mi è arrivata conferma che il problema è stato preso in carico per far cessare lo stato di pericolo mettendo il sindaco Marcello Giuntini con le spalle al muro. La Prefettura, come si legge nella nota che mi è stata inviata, ha interloquito con il sindaco Giuntini, che a distanza di mesi non ha fatto assolutamente nulla per tentare di mettere in sicurezza tutta l’area di Pian dei Mucini".

"Il sindaco – dice ancora Daniele Brogi – ha risposto al prefetto riferendo di aver preso in carico la segnalazione e di aver predisposto quanto necessario per la cattura dei cani randagi. Ma il sindaco, responsabile come dice la legge di una emergenza di questa portata (il sottoscritto ne ha presentato denuncia pure in Consiglio comunale), fa orecchie da mercante, e si è limitato a raccontare di aver organizzato un sopraluogo con il personale della Asl, con quello della Polizia locale e con chi gestisce il servizio di cattura dei cani addirittura il 21 dello scorso mese. Ma i cani sono sempre là e ci sono testimonianze e foto che confermano la pericolosità dell’evento".

"Però – insiste il consigliere leghista –, come è sua prassi, Giuntini rinvia ed avviserà la prefettura, quando il problema sarà risolto".

Ma il rappresentante della Lega in Consiglio comunale insiste ed aggiunge: "Ma quando? Qui il primo cittadino – sostiene Brogi – conferma il suo modus operandi e cioè quello di non assumersi responsabilità. Se la nostra Asl non ha i mezzi ed il personale per intervenire in maniera efficace, si faccia ricorso ad altre Asl toscane che hanno queste possibilità e si provveda senza perdere ulteriore tempo".

"Chi abita in quelle campagne – conclude il consigliere del Carroccio – non può vivere accerchiato in casa e non può certo lavorare nei campi armato di bastone per difendersi in caso di spiacevoli incontri con questi cani randagi, alcuni fra l’altro anche di grossa taglia. Sindaco sveglia!"

Roberto Pieralli