Grosseto, ristruttura casa e nel solaio trova sei candelotti esplosivi

Venivano utilizzati oltre mezzo secolo fa nelle miniere in provincia di Grosseto. La squadra artificieri dei carabinieri di Firenze ha messo in sicurezza l'area

Carabinieri (immagine di repertorio)

Carabinieri (immagine di repertorio)

Grosseto, 3 febbraio 2023 - Mentre stava ristrutturando casa, non si aspettava certo di trovare in una parte del solaio qualcosa di molto pericoloso risalente a molto tempo fa. Eppure è proprio quello che è successo a un uomo che ha rinvenuto causalmente ben sei candelotti esplosivi. Questo materiale veniva utilizzato molto probabilmente più di mezzo secolo fa nelle miniere un tempo attive in provincia di Grosseto. I sei candelotti esplosivi sono stati trovati nel ripostiglio di una casa, dove erano stati accuratamente nascosti. I carabinieri della stazione di Scarlino sono intervenuti ieri, giovedì 2 febbraio, presso una abitazione privata, dove il proprietario dell'immobile aveva fatto una scoperta preoccupante: l'uomo stava effettuando dei lavori di ristrutturazione, quando nello sgombrare una parte di solaio, in un angolo difficilmente raggiungibile, si è accorto della presenza di una vecchia busta di plastica chiusa, che conteneva un foglio di giornale datato 10 luglio 1966. Ha deciso così di aprire quell'involucro, trovando all'interno del materiale non bene identificabile. Subito si è allarmato e ha chiamato le forze dell’ordine. Si è rivolto agli agenti e chiesto l'intervento dei Carabinieri tramite 112. I militari della stazione sono subito arrivati sul posto, rendendosi conto della pericolosità della situazione: si trattava, infatti, di sei cartucce di esplosivo da cava, una miccia e della polvere pirica. Materiale verosimilmente risalente a quando le attività nelle miniere del posto era molto intensa. L'esplosivo, del resto, rimaneva molto pericoloso, perchè nonostante il periodo trascorso, era perfettamente efficiente. E' stato quindi richiesto l'intervento della squadra artificieri dei carabinieri di Firenze per la messa in sicurezza dell'area e la bonifica del sito. I militari hanno anche effettuato una seconda ispezione dei locali, per escludere le presenza di altro materiale pericoloso. Quei candelotti provengono con ogni probabilità dai giacimenti minerari della zona, che in passato hanno rappresentato uno dei più importanti poli di estrazione della pirite in Europa. L'area diede vita ad un notevole sviluppo del territorio, con il massiccio impiego di lavoratori ed un notevole flusso migratorio. Il bacino minerario in questione comprese in breve le miniere di Rigoloccio, Ravi e Valmaggiore, tutte collegate da un complesso sistema di gallerie, spesso ottenute con l'uso di cartucce esplosive della stessa specie di quelle rinvenute, che trasformò un sistema frammentario in un tutt'uno estremamente efficiente. 

Maurizio Costanzo