
Il colonnello Cristian Margheriti prende il comando di Savoia
Grosseto, 1 settembre 2017 – Il Reggimento Savoia Cavalleria in armi schierato nel piazzale di fronte alle autorità lancia la carica e viene avvolto dai fumogeni tricolore. Un'immagine suggestiva della cerimonia che si è svolta alla caserma Beraudo di Pralormo di Grosseto, per il cambio di comando tra il colonnello Aurelio Tassi e il colonnello Cristian Margheriti, che diventa il 103° comandante di Savoia.
Il colonnello Aurelio Tassi, dopo due anni di comando alla testa delle sue Cravatte Rosse, si appresta a svolgere un incarico di elevato prestigio in teatro estero, mentre per il colonnello Cristian Margheriti, proveniente dal Nato Rapid Deployable Corp di Solbiate Olona, si prospetta un periodo di sfide intense, che lo vedranno approntare e schierare i suoi cavalieri paracadutisti dal Libano, sotto l’egida delle Nazioni Unite, al suolo nazionale, nell’operazione “Strade sicure”.
“In questi due anni – commenta il colonnello Tassi – ho avuto il privilegio di lavorare in una cornice di eccellenza, quella della Brigata paracadutisti Folgore, a livelli e con ritmi elevatissimi, avendo alle dipendenze dei soldati eccezionali per professionalità, passione e spirito di sacrificio, spirito di sacrificio che si tramanda in Savoia da 325 anni e che ci viene ricordato ogni anno, il 24 agosto, quando il pensiero va ai nostri predecessori che, con la semplicità che contraddistingue ogni soldato, caricarono il nemico, combatterono e vinsero, scrivendo una delle più belle pagine della nostra storia”.
Infatti il cambio di comando si è svolto contestualmente alla rievocazione di uno dei più gloriosi giorni della storia del Reggimento, la carica di Isbuscenskij: i cavalieri paracadutisti del Savoia hanno ricordato gli eroi che il 24 agosto 1942 spronarono i loro cavalli al galoppo nelle steppe russe, riuscendo ad avere la meglio su un nemico superiore per numero ed equipaggiamento, scrivendo una memorabile pagina della storia militare italiana.
“Savoia, che è stato definito una unità d'élite del nostro Esercito, forte della sua tricentenaria storia, è innegabilmente proiettato verso il futuro – aggiunge il colonnello Tassi – che lo vede operare fianco al fianco con gli altri fratelli in armi col basco amaranto, al servizio della mitica Folgore”. Emozionante la cessione del comando con il passaggio dello Stendardo.
“Sono molto felice di tornare al Savoia Cavalleria, una sciabola al servizio dei miei uomini – dice il colonnello Margheriti – e stavolta anche con l'onore, la responsabilità e l'orgoglio di essere il loro comandante. In Maremma ho vissuto sette bellissimi anni, dal 2000 al 2007, e ho provato emozioni fortissime che mi sono portato dietro in altre esperienze. La simbiosi tra Grosseto e Savoia è unica”.
Alla cerimonia sono stati applauditi due ragazzi, adesso novantenni, che hanno combattuto nello stesso anno, nel 1942, in due teatri di guerra differenti, il sergente Giancarlo Cioffi sul fronte russo, e il paracadutista Santo Pelliccia sul fronte dell'Africa nord-orientale. Loro che la storia l'hanno scritta e la testimoniano ogni giorno.
Tra le autorità a prendere la parola è stato il comandante della Brigata paracadutisti Folgore, generale di brigata Rodolfo Sganga, che ha elogiato i risultati ottenuti sotto il comando del colonnello Tassi, sia all'estero con importanti riconoscimenti anche dagli Usa, che sul territorio nazionale. “Inoltre è stato raggiunto – ricorda il generale Sganga – il traguardo dell'82 per cento del personale brevettato paracadutista”.
Dunque un ringraziamento per il lavoro svolto e un augurio per i prossimi impegni del colonnello Tassi. Il generale si è poi rivolto al nuovo comandante di Savoia Cavalleria, colonnello Cristian Margheriti, “a cui spetta l'arduo compito di proseguire da dove è arrivato il suo predecessore. Sono convinto che giungeranno altri successi”. Durante la cerimonia, sono stati resi gli onori ai Labari delle Associazioni combattentistiche e d'arma, ai Gonfaloni e allo Stendardo del Reggimento Savoia Cavalleria. Dopo la rievocazione dei fatti d'arme di Isbuscenskij, onori ai caduti, con il passaggio di un cavallo scosso e le note struggenti del Silenzio. La cerimonia è stata l'occasione anche per due premiazioni, ai luogotenenti Ferri e Santucci sono state date le medaglie mauriziane.