Buche e tombini: disastro "Strade ormai pericolose"

Segnalazione di una cittadina che ha voluto fotografare tutte le criticità. Da Barbanella, Gorarella e via della Pace: "Senza gimkana si rischia la vita"

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Avvallamenti, rattoppi, tombini sprofondati. Buche e radici sporgenti. Strade di campagna? No, quelle della città di Grosseto che si appresta a tuffarsi nell’inverno con la maggior parte delle strade in condizioni pessime. A denunciare la mancanza di una serie di interventi, promessi ma mai realizzati, è Monica Fagioli, una lettrice de La Nazione che ha effettuato un "viaggio" tra le maggiori (ma non tutte) criticità delle strade grossetane. "La situazione è quella che si vede - inizia - la pericolosità per chi va in scooter è altissima. Purtroppo l’incuria e i mancati lavori di manutenzione hanno provocato un dissesto importante in molte zone della città". Il nostro viaggio inizia da Barbanella, tra via Giusti e via Fabio Massimo. Quasi tutti i tombini sono sprofondati di almeno 5 centimetri. "Già con la macchina è una discreta avventura non cadere nelle buche o nella moltitudine di avvallamenti con rimbalzo finale - prosegue Monica Fagioli - ma con una moto la situazione è molto pericolosa. Questi avvallamenti e sprofondamenti, se una persone non si accorge, ti fanno cadere. Con le conseguenze che tutti possiamo immaginare". Il caso più eclatante comunque sono i tombini. La maggior parte sono sprofondati, più bassi diversi centimetri dal rilevato stradale. I lavori incompiuti della fibra (che ha creato rattoppi ovunque e successivi avvallamenti e piccole frane) fanno il resto. In via Einaudi serve una vera e propria Gimkana per non rischiare di cadere. Così come nella zona del Pizzetti che, nonostante il quartiere abbia meno di dieci anni, ha le strade ridotte come un colabrodo. Senza dimentica via Preselle e via Orcagna. "Gli avvallamenti sono i più pericolosi - prosegue la cittadina-cronista - sembra che queste strade siano abbandonate a se stesse. E bisogna anche puntualizzare una cosa: non sono gli alberi che creano il dissesto perchè in queste strade gli alberi sono molto lontani dal rilevato stradale. Qui si parla di incuria e mancata manutenzione". La situazione peggiora a Gorarella: via Meda, via De’ Nicola fino ad arrivare in via Canova dove si raggiunge il clou tra buche. "Qui sembra di essere in una strada di campagna dove passano i trattori - aggiunge Monica Fagioli - le buche ci sono ormai da un anno e nessuno ha mai pensato di fare neppure un piccolo rattoppo". In via Brigate Partigiane le cose non vanno meglio: tutti i tombini sono sprofondati. Come su via Mascagni che ospita, anche qualche avvallamento. Il viaggio si conclude tra via della Pace e via Uranio: "So che qualcuno è caduto da motorini e biciclette per colpa di avvallamenti che non si vedono, soprattutto quando piove. L’incuria in questa zona è davvero incredibile. Mi metto nei panni dei ragazzi che usano lo scooter per andare a scuola. I rischi sono davvero tanti". Poi chiude: "Appena venne eletto, il sindaco Vivarelli Colonna - saluta Monica Fagioli - si faceva fotografare. Adesso che dice?".