
"L’Ance ha sempre promosso le azioni con premialità fiscale che potessero sostenere il settore delle costruzioni edili. La nostra Associazione ha continuamente valorizzato l’uso dei bonus in edilizia, allo scopo di dare lancio ad un settore tipicamente anticiclico, con particolare riferimento ai crediti fiscali che potessero portare utilità alle imprese, agli operatori economici ed ai consumatori e da tempo ha avviato un’importante campagna di sensibilizzazione e di assistenza, ponendosi in antitesi totale agli episodi di frode e di truffe che hanno determinato una falla nel sistema, soprattutto a discapito dell’imprenditoria sana e professionale. Per questo come Ance Grosseto richiediamo che debba essere incentivata la proposta di affidare lavori sopra una determinata soglia correlati ai bonus fiscali, ad imprese qualificate per andare oltre la sola iscrizione alla Camera di commercio".
E’ quanto sostiene Rossano Massai (nella foto), presidente dell’associazione, che sottolinea anche "nel + 6,6% del Pil dell’anno passato, due punti sono derivati dal rilancio economico in edilizia. Questo si evidenzia anche a livello provinciale".
"L’introduzione dei bonus fiscali con la possibilità della cessione del credito e relativa monetizzazione, ovvero della loro compensazione nelle dichiarazioni dei redditi o nelle tasse e contributi delle imprese in più anni – dice Massai –, hanno contribuito a rivitalizzare il settore, sia in termini occupazionali, finanziari, economici che nei valori complessivi dell’Iva. Ma nell’attualità a fronte di bilanci consuntivi sicuramente migliorati, le imprese subiscono una congiuntura molto negativa a causa soprattutto dell’assenza di liquidità. La situazione evidenzia molte imprese che hanno i cassetti fiscali colmi di crediti d’imposta, avendo offerto lo sconto in fattura, ma che non riescono a monetizzare dopo che dal mese di novembre sono cambiate le regole. Di fatto, molte banche e soprattutto la Cassa Depositi e Prestiti e le Poste, hanno chiuso o fortemente limitato l’acquisto dei crediti delle aziende, pertanto gli incentivi stanno rischiando di far destrutturare tutto il sistema della filiera non solo dei costruttori, ma dei produttori di materiali, dei professionisti e dei consumatori. Numerose imprese si sono rivolte alla nostra organizzazione per lanciare questo grido di allarme, che potrebbe determinare crisi aziendali di difficile risoluzione. Occorre pertanto una inversione di tendenza, una presa di posizione risolutiva con azioni concrete che nell’immediato riaprano le acquisizioni dei crediti".