Bolkestein, la protesta si allarga Sette categorie scendono in piazza

Domani a Bologna, sotto la sede della Regione, presidio contro regole delle gare e multinazionali. Maretti: "Ci sarà anche la Maremma, ma il Comitato Salvataggio accoglie solo i titolari delle aziende"

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di Luca Mantiglioni

"Contro la direttiva Bolkestein e contro le multinazionali". Sarà questo lo slogan sotto al quale domani a Bologna, di fronte alla sede della Regione Emilia Romagna, dalle 10 alle 18 si svolgerà il presidio promosso e organizzato dal "Comitato Salvataggio Imprese e Tursimo italiano" al quale aderiscono anche imprenditori maremmani, comitato che ha una peculiarità: è composto soltanto dai titolari di aziende (niente sindacati) e mette insieme sette diverse categorie, ovvero l’Associazionale nazionale Amnulanti, i balneari, il Comittao Ormeggiatori italiani, Cantieristiche demaniali, Ite Italia Balneari, Ristoratroi demaniali e Taxi. Tra i partecipanti ci sarà anche Walter Maretti, titolare dello stabilmento balneare "Moreno Beach" a Marina di Grosseto.

"Le sette categorie si rappresenteranno da sole – dice Maretti – e a Bologna saremo noi titolari delle aziende a scendere in piazza, ovvero i diretti interessati della Bolkestein che metteranno sul tavolo dei politici i veri problemi. Forse si tratterà di una delle ultime opportunità per dimostrare che non siamoinermi, come a volte è accaduto, e chiederemo con forza alcuni provvedimenti".

Primo fra tutti, spiega ancora Maretti, sarà "il riconoscimento di un indennizzo che copra l’intero valore commerciale delle aziende, poi che il bando di gara permetta solo una concessione per persona fisica o società (così da evitare che si possa partecipare a gare ringuardanti interi litorali), l’abrogazione dell’articolo che permetterebbe il subaffitto dell’azienda e una validità del contratto non inferior a venti anni".

Secondo le stime fornite dal Comitato Salvataggio" in ballo ci sono un milione di posti di lavoro messi a rischio "da una normativa che toglierà lavoro ai balneari, agli ormeggiatori e ai ristoratori del Demanio, ai tassiti con l’ingresso degli Uber e agli ambulanti a causa delle vendite on line", tutte categorie – sostiene ancora il Comitato – "minacciate dall’arrivo delle multinazionali", colossi che "spazzeranno via le medie e le piccole imprese".

Domani, dunque, nel capoluogo dell’Emilia Romagna si alzerà anche la voce di protesta della Maremma. "Noi ci saremo – dice Maretti –, chi vuol aderire sarà il benvenuto".