L’incubo della Bolkestein. Balneari in mobilitazione

Il Sib Confcommercio grossetano aderisce al la manifestazione di Roma. "Il governo deve emanare norme chiare sulle concessioni demaniali"

Per i balneari resta l'incertezza legata alla Bolkestein

Per i balneari resta l'incertezza legata alla Bolkestein

Grosseto, 8 aprile 2024 - Ci saranno anche i rappresentanti del Sib Confcommercio grossetano giovedì a Roma alla manifestazione nazionale dal titolo "Per difendere le aziende balneari e il modello di balneazione attrezzata italiana".

"La nostra balneazione attrezzata – ricorda il sindacato di categoria – oggi rappresenta una risorsa fondamentale per l’offerta turistica del Paese e un comparto rilevante per l’economia italiana. Si tratta di 30.000 imprese, prevalentemente a conduzione familiare, con 100.000 addetti diretti che rischiano di perdere il lavoro a causa di una errata e confusa applicazione della Direttiva Bolkestein, la quale impone la messa a gara delle concessioni demaniali marittime alla scadenza. La questione è estremamente annosa, mai affrontata da tutti i Governi che si sono susseguiti negli ultimi 15 anni, i quali hanno preferito rinviare concedendo proroghe con diverse scadenze, poi annullate dalla giustizia amministrativa italiana. La Corte Costituzionale ha annullato tutte le leggi regionali che avevano lo scopo di tentare di disciplinare la questione, essendo la stessa di competenza esclusiva dello Stato. Oggi manca, quindi, una legge nazionale per un corretto recepimento della Direttiva Bolkestein, la quale presuppone l’accertamento della scarsità della risorsa demanio (e cioè l’impossibilità di avviare nuove aziende nel settore) così come chiarito dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea. Quella emanata dal Governo Draghi manca dei decreti attuativi, mentre il Governo attuale, fino ad oggi, non ha mai emanato una nuova legge di riordino del sistema che la sostituisca".

"Il Sib, pertanto – si spiega –, è stato costretto ad indire questa manifestazione, chiamando a raccolta tantissimi imprenditori balneari provenienti da tutta Italia, per la mancata emanazione da parte dello Stato di un atto normativo chiarificatore sulla durata delle concessioni demaniali marittime vigenti: non si tratta solo di imprese balneari, ma anche di ristoranti, chioschi, campeggi, spiagge. Tutte quelle strutture, cioè, che insistono sul demanio sia marittimo che lacuale o fluviale. Non è più assolutamente rinviabile un intervento normativo e si tratta di una richiesta condivisa dalle Regioni e dai Comuni costieri".