Barra, un medico in prima linea contro la droga

Il medico Massimo Barra combatte le flagellazione delle tossicodipendenze con amore e cura del prossimo. Fondatore di Villa Maraini, salva vite e coinvolge la comunità.

È un nemico insediato nella società. Affacciato dietro l’angolo travestito con abiti ammalianti, del piacere iniziale. Le tossicodipendenze sono una piaga. Però, c’è un uomo, un medico, che ha fatto il giro di centoventi Paesi per vincere questa battaglia con l’arma più potente esistente: l’amore e la cura del prossimo. Massimo Barra ha avuto da sempre due priorità, la Croce Rossa e il recupero dei tossicomani. C’è una foto che lo ritrae già l’età di otto anni con il foulard della Cri e negli anni è arrivato ai massimi vertici. È stato il primo al mondo a promuovere l’uso del naloxone da parte di personale non medico in caso di overdose, permettendo così di salvare 3000 vite. Per fare ciò, non è rimasta a guardare ma è andato in strada e ha raccolto chi era caduto. Dal ‘76 ha fondato il Centro Villa Maraini. Barra è arrivato a Grosseto per parlare di "Droga oggi: che fare?" in un evento organizzato dalla Cri grossetana. Ad anticipare l’intervento di barra, il presidente della Cri grossetana Hubert Corsi. "Massimo era un predestinato della croce Rossa. Il 5 maggio organizzeremo una camminata solidale dall’Aurelia Antica verso Marina di Alberese per dare sostegno a Villa Maraini".

"La filosofia di Villa Maraini – dice Barra – è curare ma invertendo il rapporto: cerchiamo chi ha bisogno. Ne incontrano settecento ogni giorno. Invito a capire e ad essere cittadini attivi. Noi siamo riusciti a coinvolgere con il tempo".

Maria Vittoria Gaviano