REDAZIONE GROSSETO

"Assurdi i controlli sui caminetti". Da Arcidosso critica alla norma per l’accatastamento regionale

L’ex consigliere Camporesi: "Un adempimento in più e magari nuove tasse, qui non c’è inquinamento"

"Assurdi i controlli sui caminetti". Da Arcidosso critica alla norma per l’accatastamento regionale

Da qualche giorno fa molto discutere la delibera regionale numero 22223 quella cioè che impone a tutti i residenti in Toscana l’obbligo di dichiarare il possesso di caminetti e stufe a legna. E molto fa discutere anche sull’Amiata dove in tante case è presente una stufa o un camino o entrambi. A sollevare la questione a livello locale è stato Pierpaolo Camporesi, ex consigliere comunale e rappresentante del Psi di Arcidosso. Nonostante l’assessora regionale all’ambiente Monia Monni abbia annunciato un prolungamento dei tempi parlando di una proroga per il censimento di camini e stufe a legna fino al 30 marzo 2024, Camporesi non ha perso tempo e ha chiesto a gran voce al presidente dell’Unione dell’Amiata Grossetana, Luciano Petrucci, di intervenire presso la Regione affinchè possa essere annullata o modificata questa delibera. "La Delibera in questione – spiega Camporesi – si riferisce ai problemi di inquinamento delle città. Mi viene da pensare che il legislatore pensi esclusivamente al "bene" delle aree densamente popolate dove le pm10 superano la soglia e ignori le conseguenze che la stessa norma potrebbe arrecare ai corregionali che abitano in altre zone della Toscana, come quelle montane, dove l’inquinamento dell’aria è nella norma. Sappiamo che chi abita nelle zone montane è consapevole di non godere degli stessi vantaggi di chi vive in città, mi riferisco soprattutto ai servizi a volte indispensabili alla vita, anche se ha il vantaggio di avere a disposizione i benefici che ci offre la natura". Per Camporesi non si tratta di mettere in competizione i due contesti ma spiega: "Sarebbe giusto avere tutti gli stessi diritti come vederci ridotte le tasse o il costo di certi servizi indispensabili e soprattutto non essere penalizzati da scelte fatte che riguardano le città – continua - . Il riscaldamento con le legna rappresenta per molti nostri concittadini un’importante fonte di calore e va ad integrare impianti di riscaldamento di altro genere. questa rappresenta una forma di micro economia del territorio legata al valore dell’abitare in montagna". Infine c’è un altro punto non chiaro: "È che il censimento di camini e stufe- conclude - possa preludere ad un’ ulteriore tassa che andrebbe ad aggiungersi alle altre che già stanno sfiancando il budget delle famiglie".

Nicola Ciuffoletti