"Assistenza e salute, non perdiamo tempo"

Lettera aperta di Nicola Draoli (Opi) a tutti i candidati: "Senza infermieri in Italia non c’è salute: è il tempo delle scelte"

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Nicola Draoli, presidente Opi Grosseto e consigliere nazionale Fnopi, presenta le proposte della Federazione ai politici. "Gentile candidato al parlamento, l’emergenza pandemica ha fatto emergere le criticità del Servizio sanitario nazionale e adesso alcune modifiche normative appaiono inderogabili, a tutela della popolazione – inizia la lettera –. Anche dalle future voci parlamentari della Maremma, c’è bisogno di scelte precise per garantire a pazienti e cittadini risposte concrete ai bisogni di assistenza e salute. Per gli ordini provinciali delle professioni infermieristiche è importante sottoporle le richieste che abbiamo lanciato a livello nazionale. Gli oltre 460mila infermieri iscritti all’Albo in Italia, e di questi i 1700 iscritti grossetani, rappresentati dalla Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche (Fnopi), chiedono ora, alla politica, scelte precise per un cambio di passo indispensabile a garantire a pazienti e cittadini risposte adeguate ai bisogni di assistenza e salute, evitando il rimpallo di competenze tra Regioni e Stato, ma unendo il coro".

Secondo Draoli "gli infermieri sono pochi rispetto al fabbisogno e la professione è sempre meno attrattiva e abbandonata da giovani e meno giovani. I posti messi a bando negli Atenei spesso non sono saturati: il numero di infermieri richiesti anche rispetto ai rapporti previsti dalle analisi internazionali (Oms, Ocse ecc.) non risponde ai numeri di cui l’Italia dispone e le cause sono da ricercare anche nel mancato riconoscimento valoriale ed economico della professione, oltre che nell’assenza di prospettive di carriera. Per un cambio di rotta importante è possibile agire rivalorizzando la voce definita come indennità di specificità infermieristica, da incrementare di almeno il 30% che è legata ad una disposizione legislativa e non contrattuale".

Poi chiude: "Bisogna valorizzare la formazione infermieristica negli Atenei, con l’istituzione di lauree magistrali a indirizzo clinico e scuole di specializzazione. Inoltre, si dovranno legare i posti del corso di laurea e delle lauree specialistiche al fabbisogno del sistema salute con una programmazione adeguata. Per questo, è necessario prevedere il finanziamento della docenza universitaria e aumentare il numero dei professori-infermieri che è inadeguato e non garantisce una formazione universitaria di qualità. La politica deve porsi obiettivi precisi: senza infermieri non c’è salute, l’Italia, anche attraverso la voce della Maremma, deve dimostrare di investire sull’infermieristica, perché i cittadini non possono più aspettare: hanno bisogno di assistenza e hanno bisogno di assistenza di qualità".