Amianto in città, scatta l’esposto

Il Gruppo di Intervento Giuridico denuncia in Procura il mancato smaltimento di alcune lastre in eternit

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"Amianto a Grosseto, sono necessari interventi di bonifica".

Il Gruppo di intervento giuridico prosegue nella sua battaglia contro il materiale pericoloso (e potenzialmente cancerogeno) che è ancora presente in alcune zone della città.

"Il Comune di Grosseto – dice Stefano Deliperi – ha prontamente risposto all’istanza di accesso civico, informazioni ambientali e adozione dei provvedimenti di bonifica relativa ai quattro siti cittadini dove il rapporto Arpat indica la presenza del pericoloso materiale, esposto agli eventi atmosferici, costituendo così un serio pericolo per la salute pubblica".

Si tratta dell’impianto industriale (3.760 metri quadri) Rete Automobilistica Maremmana Amiatina in via Topazio, gli uffici e i laboratori Arpat in via Fiume, l’impianto industriale San Lorenzo Laterizi in via Scansanese e la chiesa del Sacro Cuore.

"Il Comune di Grosseto risulta aver cognizione del solo sito della San Lorenzo Laterizi – aggiunge Deliperi – riferendosi all’incendio della vecchia fornace di San Martino. L’Azienda, inoltre, risulta soggetta a procedura fallimentare indicativamente dal marzo 2019. In seguito a un incendio verificatosi in data 1 agosto 2017, venne emanata l’ordinanza sindacale di bonifica e consolidamento: accertamenti svolti dalla Polizia municipale il 22 febbraio 2018 che portarono alla verifica dell’avvenuto smaltimento dei materiali da costruzione contenenti amianto e di terra e rocce contenenti sostanze pericolosi in impianti autorizzati (relazione del 23 marzo 2018). Mancano, comunque, informazioni relative ai restanti tre siti".

Ecco perchè l’associazione ecologista Gruppo d’Intervento ha coinvolto il Comune di Grosseto e anche i Carabinieri Forestali, informando il ministero dell’Ambiente e la Procura della Repubblica "con la finalità di giungere a una completa bonifica ambientale dei siti interessati dalla presenza di amianto".

"L’abbandono e il deposito di lastre di eternit purtroppo per decenni comuni in edilizia – aggiunge il gruppo ambientalista – sono costituite da un impasto di cemento e amianto, le quali possono rilasciare fibre di amianto se abrase, perforate, spazzolate o se deteriorate, con gravi conseguenze per la salute delle persone che ne vengono a contatto. Per tali motivi, il nostro ordinamento prevede specifiche modalità per lo smaltimento delle lastre realizzate con fibre di amianto". "Un intervento di bonifica in tempi brevi dunque – chiude Stefano Deliperi – è fondamentale per la tutela della salute pubblica".