REDAZIONE GROSSETO

Allevatore nei guai Maltrattava i cani Condannato a 4 mesi

L’uomo era stato denunciato per le condizioni in cui teneva 33 animali a Ribolla. Lndc: "Adesso l’obiettivo sarà quello di trovare una casa a questi amici".

Allevatore nei guai Maltrattava i cani Condannato a 4 mesi

Condanna a 4 mesi per l’allevatore maremmano di cani denunciato dalla Lega nazionale per la difesa del cane. Vittoria per l’associazione che da subito si era mossa per denunciare l’uomo che deteneva 33 cani in condizioni ncompatibili con il loro benessere. Ora l’obiettivo sarà quello di aiutare questi animali traumatizzati a recuperare un po’ di serenità, anche attraverso delle "adozioni consapevoli". "La vicenda – dice la Lndc – è iniziata quasi 4 anni fa e che e vede un primo lieto fine, anche se non ancora definitivo". A novembre 2019, infatti, i carabinieri forestali sequestrarono 33 cani da un allevamento a Ribolla, perché le condizioni in cui erano tenuti erano incompatibili con il loro benessere. Gli animali, tra cui diversi cani labrador e corso di diverse età, furono quindi dati in custodia giudiziaria al canile convenzionato di Roccastrada. Tramite la propria sezione locale, Lncd Animal Protection si attivò subito per sporgere denuncia e seguire da vicino le sorti di questi poveri cani. Finalmente si è arrivati alla sentenza di primo grado contro l’allevatore, che è stato condannato a 4 mesi di arresto, oltre al pagamento di 4mila euro di risarcimento danni alle parti civili e delle spese legali. I cani sono stati sottoposti a confisca e i box in cui erano custoditi dovranno essere distrutti.

"Quello che ci interessa di più adesso è poter provvedere a dare un nuovo futuro a questi poveri animali, che in passato hanno sofferto e ne portano addosso i segni. Molti di loro infatti sono fobici e traumatizzati e hanno bisogno di un recupero comportamentale per essere aiutati ad affrontare la vita in maniera più serena, magari in una famiglia amorevole e quindi faremo di tutto per raggiungere questo obiettivo – dice Piera Rosati, presidente Lndc –. Si tratta di una sentenza di primo grado e quindi ancora soggetta a possibili modifiche in fase di eventuale appello. Ovviamente saremo presenti anche in quella sede per fare tutto il possibile affinché non si torni indietro su una decisione che permette a dei cani che hanno sofferto di avere una nuova possibilità di essere sereni. Per adesso – chiude Michele Pezone , responsabile Lndc – comunque siamo soddisfatti della vittoria portata a casa per dare giustizia a degli animali vittime di una mentalità che li vede solo come beni da cui trarre profitto".