REDAZIONE GROSSETO

Addio a Marta Marri, paladina degli "ultimi"

Punto di riferimento dei Servizi per la salute mentale era stata la pioniera di un nuovo modo di seguire e assistere questi pazienti

Cordoglio per la scomparsa di Marta Marri, ex dirigente della Asl e sorella di Mara Marri, storica insegnante del liceo classico morta lo scorso anno.

Marta Marri aveva 91 anni ed era conosciutissima e profondamente stimata dal mondo medico-scientifico e sociale della Maremma. Non solo per gli incarichi che ha ricoperto nella azienda sanitaria, ma soprattutto per la sua visione e il suo fondamentale contributo nello sviluppo dei servizi per la salute mentale. Addolorato il direttore del Coeso, Fabrizio Boldrini.

"Marta Marri è stata un punto di riferimento per tutti e non solo in provincia di Grosseto, ma in tutta Italia" dice Boldrini, il quale annuncia anche la costituzione di un gruppo di lavoro per dedicare alla figura della dottoressa una giornata di commemorazione da tenersi ogni anno. "La notizia della scomparsa della dottoressa Marta Marri mi ha raggiunto con grandissimo dolore per gli anni di lavoro comune e di condivisione di un disegno moderno e avanzato di una salute mentale vicina agli ultimi, a quelli che chiamavamo ‘la nostra gente’ – commenta lo psichiatra Giuseppe Corlito –. Con lei se ne va un pezzo di storia di Grosseto e della Maremma tra le più gloriose per quanto poco conosciute". "Ricordiamo la dottoressa Marri per la grande lungimiranza – dice Luca Terrosi, presidente della cooperativa Uscita di Sicurezza –. Abbiamo prestato servizio a lungo nel centro, che ha saputo superare la logica della segregazione a favore dell’integrazione nella società delle persone con disagio psichico. Per Uscita di Sicurezza è stata una figura di riferimento". Marta Marri ha contribuito ad avviare il processo che riportò a casa i 500 maremmani segregati all’ospedale San Niccolò di Siena. Con il suo lavoro si è costituita una rete di strutture residenziali come le case famiglia, luoghi alternativi all’ospedale psichiatrico, che hanno rappresentato un patrimonio non solo per la Toscana, ma per tutta Italia. "L’impronta visionaria e declinata al femminile della dottoressa Marri – dice Edvige Facchi, responsabile dell’Unità funzionale Salute mentale adulti dell’Area socio sanitaria grossetana – permane radicata nel servizio di salute mentale di Grosseto, ne costituisce la base storico-culturale, fondamentale punto di riferimento soprattutto nei momenti di passaggio e di incertezza". "Marta Marri ha contributo anche alla fondazione della cooperativa sociale Lisa e questo – dice Stefania Cecchi, per anni presidente della cooperativa che oggi si è fusa con altre realtà raccolte nella cooperativa Melograno – ha permesso non solo all’integrazione delle persone con problemi di salute mentale nel tessuto sociale, ma anche lo sviluppo del movimento cooperativo".