
La manifestazione per l'Ucraina in piazza Santa Maria Novella
Firenze, 24 febbraio 2023 - Sono tanti, uno accanto all'altro come se raccolti in un abbraccio composto e definito dai colori che portano nel loro Dna: giallo e blu. A distanza di un anno da quando una delegazione di donne si sono raccolte sotto Palazzo Vecchio per chiedere all'Italia aiuto, la comunità ucraina fiorentina è tornata di nuovo a riunirsi questa volta in pazza Santa Maria Novella. Dietro la loro bandiera lunga almeno 10 metri visi straziati dal dolore, occhi lucidi e voglia di lasciarsi alle spalle tutto. "365 giorni di guerra nel ventre dell'Europa" si legge su uno dei cartelli sventolati. Accanto "ci dispiace per l'inconveniente. Stiamo cercando di non essere uccisi dai russi". Non mancano riferimenti a Putin e striscioni contro la violenza. A prendere il microfono per ribadire il proprio grazie a tutte le istituzioni, dalla Regione Toscana al Comune di Firenze, fino a tutte le associazioni e famiglie che non si sono tirate indietro di fronte alle mani tese in cerca di accoglienza, Oxana Polataitchouk, assistente al consolato d’Ucraina a Firenze: "Questo è stato un anno che ha cambiato il nostro modo di vivere, tanti morti, tanti bambini orfani. Grazie all'Europa che ci ha accolti senza esitazione" dice. E naturalmente anche Firenze e la Toscana hanno fatto la propria parte. Basti pensare che nel capoluogo toscano dall'inizio del conflitto sono stati accolti 5mila ucraini, in tutta la Regione 10mila.
Alla manifestazione, organizzata dall'Associazione Ucraina Toscana e dal Consolato onorario di Ucraina a Firenze, sono intervenuti anche il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e l'assessore al welfare del Comune di Firenze Sara Funaro. "Nessuno ha il diritto di calpestare le vostre vite come ha fatto Putin e tutti coloro che lo hanno sostenuto. Mai più un'aggressione così brutale come quella della Russia" dice con forza il presidente Giani.
"Avrei sperato di ritrovarmi oggi con voi e festeggiare la pace. Non è così, siamo tutti con voi" aggiunge Funaro rinnovando tutto l'appoggio del Comune di Firenze. Di storie in piazza Santa Maria Novella ce ne sono tante. In Ucraina "c'è mio figlio". Piange a dirotto Erika. Da Leopoli ha raggiunto l'Italia e qui fa l'aiuto domestico a una sifnora anziana. Davanti ci sono dei bambini "sono in attesa che il padre possa raggiungerli". E c'è Olga con lo stesso destino: anche lei di Leopoli con un impiego da badante. "Abbiamo bisogno ancora del vostro aiuto, da tutti noi dipende il nostro futuro" conclude Oxana.