Ucciso a colpi di spranga mentre è a letto, verdetto a Firenze

La Corte di Cassazione ha annullato per la seconda volta il verdetto di secondo grado, e dopo Ancona e Perugia, gli atti sono stati inviati a Firenze

Tribunale (immagine di repertorio)

Tribunale (immagine di repertorio)

Firenze, 5 giugno 2023 – Il caso dell’omicidio di Giancarlo Sartini arriva a Firenze, ed è da qui che arriverà la sentenza.

La Corte di Cassazione infatti, oggi, lunedì 5 giugno, ha annullato per la seconda volta il verdetto di secondo grado, rinviando questa volta gli atti ad una terza Corte di Assise di Appello, quella appunto del capoluogo toscano.

È ancora da rifare dunque il processo d'appello per il 29enne romeno Nica Cornel, unico imputato per l'omicidio di Giancarlo Sartini. Era la notte tra il 26 e il 27 dicembre del 2014 quando venne commesso l’omicidio. Il fatto avvenne a Chiaravalle, in provincia di Ancona.

Giancarlo Sartini, 53 anni, vicino di casa del giovane, venne ucciso a colpi di spranga mentre si trovava a letto e derubato di oro e denaro. Una delle prime ipotesi avanzate dagli investigatori, fu che avesse sorpreso un ladro nel suo appartamento. I sospetti a quel punto caddero su Nica Cornel. I carabinieri intercettarono delle sue conversazioni con la madre, al telefono, mentre pronunciava frasi che sembravano quasi una confessione.

I difensori dell'imputato però, gli avvocati Simeone Sardella e Monica Clementi dello studio Magistrelli, non hanno mai ritenuto attendibili quelle intercettazioni, sostenendo che il giovane, il quale aveva un rapporto problematico con la famiglia, volesse solo attirare le attenzioni della madre.

La Corte di Cassazione oggi ha dunque annullato per la seconda volta il verdetto d'appello, rinviando gli atti ad una terza Corte di Assise di Appello, quella di Firenze. Due Corti di Assise di Appello, Ancona prima – era il 28 marzo del 2018 - e Perugia poi – era il 30 marzo del 2022 -, avevano condannato a 16 anni Nica Cornel per omicidio volontario. In primo grado, invece, l'imputato era stato assolto per non aver commesso il fatto. I legali di difesa, nel primo ricorso in Cassazione, avevano sottolineato l'importanza di sentire un teste chiave, una prostituta che quella notte sarebbe stata in compagnia dell'imputato. La donna non è invece stata sentita nemmeno a Perugia e sarebbe ora irreperibile.

Secondo quanto riferisce l'avvocato Simeone Sardella: “Ha un profilo Facebook, non dovrebbe essere difficile cercarla e trovarla. Ad ogni modo siamo di fronte ad un processo che ha un vuoto probatorio impressionante. Non si può condannare una persona su presupposizioni. Nica Cornel – sostiene l’avvocato - è innocente”. Maurizio Costanzo 

è arrivata su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro