
di Francesco Querusti
Anche il pallone dei dilettanti racconta storie ed elegge campioni che poco hanno da invidiare ai celebrati professionisti. Uno di questi è certamente Massimo Sabatini, bomber classe 1966, che di recente ha passato l’invidiabile traguardo dei 500 gol, realizzati tra dilettanti e amatori. La categoria non conta, perchè segnare è un’arte indipendentemente da dove sia esecitata.
Sabatini, complicato, vero?
"Di più. A febbraio del 2020 ero a 493 nel campionato Aics, poi la pandemia ha fermato tutto, due anni senza partite. Impossibile fare una squadra. Sono ripartito con il campionato Csen ed ecco 7 gol in 7 partite. Il giorno del record è stato il 22 febbraio scorso: il gol numero 500 negli Amatori".
Che effetto fa?
"Sono felicissimo e data più adatta per un traguardo unico e raro come questo non c’era (22022022, data palindroma, ndr). Gioco da sempre con il numero 2, scelto da bambino imitando l’argentino Ayala, guardando le partite dei Mondiali del 1974".
Un romantico del calcio?
"Lo può dire forte. Sono un centravanti ‘vecchio stampo’ anche nel modo di giocare".
In che senso?
"Non mi piace il possesso palla del calcio moderno con pochi tiri. Amo invece le verticalizzazioni, i tiri al volo, quelli da fuori , le acrobazie e, soprattutto, il coraggio di provare la giocata. Ecco il provarci è ciò che manca oggi; con i gol che sono tutti costruiti, azioni monotone, per me la morte del calcio. Sono innamorato di chi il gol se lo inventano con il fiuto per la porta".
A proposito di gol, fra i suoi 500 ne ricorda uno in particolare?
"Il gol realizzato al Pontassieve in mezza rovesciata su cross del compagno Totò Guarino. Fu decisivo per vincere il campionato Aics del 2008. Oppure quello a Doccia da posizione impossibile lanciato da Marco Fiaschi. E poi la... biribobola".
Come prego?
"La ‘biribobola’ è una perla. Tirare direttamente da calcio di inizio o durante il match anche da centrocampo. Estasi pura".
Ma ha segnato anche nei campionati della Figc?
"Si, ho fatti più di cento gol fra Assi Virtus e Luco, due compagini a cui sono molto legato e con le quali ho vinto la Coppa Toscana".
Fra i portieri avversari chi ricorda come difficile da superare?
"Senza dubbio Corrado Calvelli del Mec Service, un gatto".
C’è un altro Sabatini tra i giovani?
"Fra i più giovani Giacomo Pisaneschi del Campo Marte. Fra i miei compagni di squadra come non citare Simone Bacciotti (a quota 314 gol, ndr) e Pasquale Colicigno, vero maestro d’area".
Infine una curiosità, la sua squadra perchè da 30 anni gioca con il nome ‘Gli Infelici’?
"Il motivo e lo spirito è semplice, siamo tutti sgangherati, ispirati al Vicenza del 1977 anche nelle maglie. Amicizia sana, passione e divertimento, il segreto per continuare a cercare il gol anche a 55 anni".