
Giovanni Paoli, capovoga (il primo a destra) del quattro di coppia under 23
Questa volta fra lui e un’altra possibile medaglia iridata si è intromessa la sfortuna. Ma è di nuovo carico a mille e avrà subito la possibilità di rifarsi. Giovanni Paoli, il diciottenne vogatore della Canottieri Firenze, uno dei più talentuosi delle giovani leve azzurre, già due volte campione europeo e una mondiale under 19, si era qualificato per partecipare ai suoi primi Mondiali under 23 in programma a Poznan (Polonia) nello scorso fine settimana.
Era stato destinato al quattro di coppia - una barca diversa rispetto al quattro senza con cui aveva vinto finora Europei e Mondiale – e confermato capovoga. Proprio lui, il più giovane rispetto ai compagni: il milanese Luigi Tommaso Riccelli, 20 anni; il varesino Luca Enea Mulas, 21; e l’aquilano Sebastiano Renzi, 19. Per Paoli era l’esordio fra gli under 23, con quattro anni di anticipo rispetto alla sua età e al tabellino di marcia…, e la barca aveva dato ottimi riscontri, con tutte le carte in regola per salire sul podio. In batteria il ‘quattro’ azzurro viene sorteggiato con Germania, Polonia, Stati Uniti e Slovacchia; una sfida fra giganti: le prime due si qualificano per la semifinale, le altre lotteranno per le piazze di consolazione.
La partenza è esplosiva, il nostro armo è nelle posizioni di testa quando, dopo soli 300 metri, Giovanni si blocca. I compagni si fermano, poi il quartetto prosegue lentamente fino al traguardo, dove è ultimo. "Ho avuto un blocco lombare causato da sovraccarico muscolare e fisico – spiega l’atleta, deluso, i cui riscontri medici hanno fortunatamente escluso guai più seri – e sono molto dispiaciuto. Anche perché, vedendo i raffronti che facevamo in allenamento col doppio, che ha vinto l’oro, credo che una medaglia avremmo potuto vincerla".
L’occasione per salire di nuovo in barca, tornando questa volta negli under 19 con i quali è fra i migliori al mondo, è però già dietro l’angolo: dal 6 al 10 agosto quando parteciperà ai Mondiali di Trakai (Lituania). Sul doppio o il quattro di coppia, ancora non è stato deciso ma per lui non fa differenza: l’unica sua voglia è quella di riannodare il filo e di tornare a vincere".
Franco Morabito
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