Nico, finalmente la personalità. Ora va vendicata la finale di Praga

La Fiorentina vince contro un avversario inferiore in inferiorità numerica ai tempi supplementari. Nico si accende, Kouamè si distingue. La squadra dimostra voglia e personalità, promettendo una Coppa diversa dal campionato. Firenze merita la felicità.

La Fiorentina fa quello che deve fare: mettere sotto un avversario “piccolo”, per di più in inferiorità numerica. Lo fa nei tempi supplementari, quando si è acceso un Nico fino a quel momento non proprio esaltante. Ma chi ha personalità prima o poi la fa valere e non era facile abbattere il muro avversario, a cui si sono aggiunti i pali e un portiere capace “quasi” di tutto. Primo tempo bello e sfortunato, poi ha vinto la squadra più forte, con tutti i suoi limiti ma tanta voglia dentro, cosa che non sempre è capace di farci vedere. Due parole per Kouamè, che non segna ma non molla mai, né come esterno di sacrificio nè da prima punta, visto che Nzola non era della partita. Che la Fiorentina di Coppa sarebbe stata un’altra storia rispetto alla pochezza che sta dimostrando in campionato era prevedibile. La Fiorentina può dare un senso a questa stagione un po’ folle solo vendicando la finale di Praga e alzando un trofeo al cielo. Una serata umida, freddina ma felice. Firenze la meritava. C’è bisogno di felicità.

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