
Hans Nicolussi Caviglia, nuovo regista viola
Mercato finito, campionato fermo, di cosa parliamo in città? Ma di stadio, ovvio, anche perché in questo caso c’è una contingenza, e non da poco. Pare proprio che i lavori siano in ritardo e sulle radio si riaccende la vecchia polemica, quella che sembrava superata da quella sul cubo nero che spunta dietro il palazzo sul lungarno, opera sfuggita alla soprintendenza e chissà perché. Proposta per i lavori allo stadio: mettere insieme una task force di pensionati del Campo di Marte che, braccia dietro la schiena, possa osservare i lavori dentro al Franchi. L’idea avrebbe anche un forte contenuto sociale. Tra un cantiere della tramvia e lo stadio c’è un bel po’ di differenza. I pensionati possono scuotere la testa, incitare a velocizzare il lavoro, dare indicazioni. E poi magari riferire alla Fiorentina l’andamento dei lavori, anche perché il pensionato tifoso è sicuramente molto motivato. E’ solo un’idea. Chissà.
Ma il personaggio della settimana è sicuramente Hans Nicolussi Caviglia. Finalmente qualche calciatore che non esclude altri interessi dalla sua vita e quindi parla dell’Iliade e di Guccini regalando momenti alti a chi vive costretto in un format. Premesso che ciò che interessa di più è il valore sul campo di gioco, possiamo sicuramente aspettarci, senza nulla togliere ai suoi compagni, delle interviste fuori schema con citazioni del maestro del tipo “come in un libro scritto male fu esonerato per Natale” o una locomotiva dedicata a Dodò che si lancia al massimo sulla fascia. E perché non parlare di Achille e della sua ira, che gli costò un cartellino rosso per fallo di reazione in difesa del suo giovane compagno di squadra Patroclo, nazionale greco under 18, messo giù con un fallaccio da Ettore, arcigno difensore del Panathinaikos e fratello di Paride (ex obiettivo)?
Oltre questi fatti c’è da segnalare una discussione già partita sul modulo di Pioli. Un bel puzzle, per ora. Due o tre centrocampisti? E quindi, tre o due punte? E Piccoli e Kean posso convivere? E qui vincono le classiche scuole filosofiche (l’antica Grecia comanda ancora). La prima: Kean ha bisogno di spazio e non vuole nessuno intorno, La seconda: i giocatori forti riescono sempre a trovare il modo di convivere. Beh, Pioli ha un bel lavoro davanti a sé. Commisso ha speso, su questo non ci sono dubbi. Per i critici, che non vuol dire polemici, a tanta spesa corrisponde più o meno la formazione dell’anno scorso. E questo è vero, ma di ragazzi interessanti ne sono arrivati molti e ciò che conta è che, con assoluto rispetto per il maestro, i giocatori non sparino Aurogrill di Guccini nello spogliatoio prima del match per motivarsi. Parliamo di un capolavoro, ma forse in questo caso meglio gli Ac/dc. Come diceva (forse) Eraclito, cugino di Vryzas: Panta rei, tutto scorre. Anche il gioco della Fiorentina, vogliamo sperare.
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