GIAMPAOLO MARCHINI
Sport

Tutta l’emozione di Pioli. Tra ambizioni e certezze. E il suo piano è chiaro

Vigilia particolare per l’allenatore viola che debutta nuovamente in viola. La voglia di alzare l’asticella e la certezza di poter aprire un ciclo vincente.

Stefano Pioli debutta ancora sulla panchina della Fiorentina dopo il 2017

Stefano Pioli debutta ancora sulla panchina della Fiorentina dopo il 2017

Sì certo, l’emozione di tornare a giocare in Europa. Ma vuoi mettere quella generata dall’esordio in campionato, soprattutto perché si tratta del secondo debutto da allenatore della Fiorentina. Chissà quanti pensieri del recente passato e del remoto torneranno in superficie nella mente di Stefano Pioli. Emozioni e pensieri di una vita sportiva e non. Hai voglia a dire che appena l’arbitro fischierà, tutto diventerà sbiadito; l’uomo è più forte dell’allenatore con i ricordi che si rincorreranno leggeri. Ma al di là di questo, il tecnico viola, nel prendere posto sotto la tettoia della panchina ’Unipol Domus di Cagliari’, avrà ben chiaro un aspetto: le riprove non finiscono mai. Dunque campionato, tre giorni e spiccioli dopo la vittoria netta in Conference.

L’impressione più confortante nel superare la soglia del torneo che vale il tricolore, in una sorta di San Silvestro del pallone, è che la Fiorentina, con la più sensata campagna di rafforzamento della gestione Commisso, sia diventata davvero una squadra, nel senso più completo della parola (e qui è ’colpa’ del mister) con qualche incognita ancora legata al calciomercato e ancora inevitabili assestamenti tattici in atto. Ma squadra con un’identità precisa. Finalmente verrebbe da dire. Punto di vista diviso in due, magari in tre prima possibile: quantità e qualità, con ricchezza di alternative in corso d’opera. Il giudizio è per adesso sospeso, pur sottolineando come l’avvento del ’nuovo-vecchio’ tecnico abbia dato una spinta importante alle ambizioni della società. E qui il lavoro fatto dalla dirigenza – il dg Ferrari e il ds Pradè insieme a Goretti – sotto la spinta indispensabile di Rocco Commisso è stato fondamentale.

Bella forse, solida pare proprio di sì, tanto da allontanare gli alti e bassi vissuti nella passata stagione, con anche spavento annesso. Correre per centrare il traguardo Champions (o Europa League, senza rinnegare il presente in Conference) non sarà più un programma tenuto esclusivamente in piedi dalla suggestione; sarà invece un programma serio, calcolato, mirato e orchestrato dall’allenatore scelto e arrivato al momento giusto. L’unico in grado di mettere d’accordo tutti, perché (ri)arriva con un bagaglio di esperienza importante; la sicurezza di poter gestire con tranquillità e lucidità i momenti difficili che inevitabilmente arriveranno. Sapendo inoltre di contare su di un ambiente che si è stretto intorno a lui ’senza se e senza ma’. Insomma, la sua ide di aprire un ciclo importante – il contratto triennale firmato va in questa direzione – e iniziare un dialogo con il futuro senza per questo sentirsi dire che "il cliente da lei potrebbe avere il cellulare spento o irraggiungibile". Perché dall’Arabia Pioli ha subito risposto dopo aver letto sul display +39055503011.

Continua a leggere tutte le notizie di sport su