Firenze, l’addio a Kurt Hamrin. L’ultimo saluto a San Miniato

E’ il giorno dell’ultimo saluto all’ex bomber svedese della Fiorentina. Basilica gremita, presenti ex calciatori e istituzioni

Firenze, 7 febbraio 2024 – Il grande “Uccellino” è volato via: Firenze oggi ha dato l’ultimo saluto a Kurt Hamrin, il miglior marcatore della storia della Fiorentina con 208 reti in 362 partite dal 1958 al 1967.

Il funerale si è concluso nella chiesa di San Miniato al Monte. Il feretro dell’ex attaccante viola è arrivato alle 10.53 davanti alla basilica. Presenti ex calciatori viola come Giancarlo Antognoni, Giovanni Galli, Roberto Galbiati Claudio Desolati, Luciano Chiarugi (la testimonianza), Claudio Merlo, Moreno Roggi (l’aneddoto di Pelè) e Alfredo Paolicchi. Folta rappresentanza del Museo Fiorentina. Presente anche il sindaco di Firenze, Dario Nardella (qui il suo ricordo). “Legheremo per sempre un pezzo di Firenze ad Hamrin” ha detto il sindaco. Con lui l’assessore Guccione, l’assessora Sara Funaro e il presidente della regione Eugenio Giani (le sue parole). In prossimità della cerimonia funebre sono arrivati Joe Barone e Alessandro Ferrari in rappresentanza della Fiorentina. Assenti le delegazioni di Juventus, Milan e Napoli, che erano invece attese. La cerimonia è officiata da Padre Bernardo Gianni. Al termine della messa il feretro è stato accolto fuori dalla basilica da tanti tifosi viola, in particolar modo quelli del 7Bello e della Curva Fiesole. Fumogeni viola e un lungo striscione: “Cresciuto fin da bambino con la leggenda dell’Uccellino”. Sulla bara tantissime sciarpe viola e la sua maglia numero 7.

Al termine della celebrazione il figlio Piero ha voluto ringraziare Firenze e i fiorentini per l’ondata di affetto di questi giorni, poi ha preso la parola Giancarlo Antognoni per sottolineare come Hamrin sia stato un punto di riferimento per i giovani. Il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani ha rimarcato come Hamrin avesse scelto Firenze. Claudio Merlo, in un breve ma commosso intervento ha ricordato i consigli di calcio e di vita che ha ricevuto da Hamrin, stessa cosa che ricorda Luciano Chiarugi, altro campione d’Italia viola 1968-69

Legatissimo a Firenze (dove lo svedese ha scelto di vivere con la famiglia e dove è morto all’età di 89 anni nella notte tra sabato 3 e domenica 4 febbraio), Hamrin è stato un giocatore straordinario, ma anche una persona di grande correttezza, cordialità ed eleganza. Con i viola, ha  vinto due Coppe Italia e una mitica Coppa delle Coppe.

 Vicecampione del mondo con la Svezia nel 1958, Hamrin è un mito nel suo Paese. Tra l’altro ha vestito la maglia della sua Nazionale anche nell’hockey. Ecco spiegata la presenza di una delegazione svedese ad alto livello: Jan Björklund, ambasciatore di Svezia in Italia, Livia Frescobaldi, console svedese a Firenze, e Sune Hellströmer già amministratore delegato della Aik (la squadra dove Hamrin giocava in Svezia) e già Segretario generale dell’associazione calcistica svedese Svenska Fotbollsförbundet.

Oggi a San Miniato, dunque, si è chiuso il lungo, affettuoso e commosso commiato da parte dei fiorentini che si sono recati  renderli omaggio nella camera ardente che è stata allestita per un giorno e mezzo nella Sala monumentale dello stadio  “Franchi”.

Ha collaborato Alessandro Latini

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