Firenze, 8 giugno 2023 – Un’altra finale persa, la seconda in pochi giorni, dopo il buono che la Fiorentina ha saputo costruire da febbraio in poi: l’amarezza non deve cancellare i meriti del gruppo viola, ma sono inevitabili alcune riflessioni che si spingono verso il futuro.
Anche perché contro il West Ham la Fiorentina ha giocato la sua solita partita fatta di possesso palla e voglia di comandare il gioco, è riuscita a recuperare quasi subito il gol subito su rigore – rieccoci al valore del colpo di reni – ma come tante altre volte si è offerta generosamente al colpo mortale dell’avversario.
A Praga è successo al 90’ di una finale europea che mancava da 33 anni, mica in un torneo dei bar: la linea difensiva (con Igor entrato al posto di Ranieri) ha mostrato i propri limiti di concentrazione e interpretazione, franando di fronte al colpo verticale di Paqueta per Bowen.
Era già successo tante volte in questa stagione, ma non c’è paragone quando si gioca una partita così importante e probabilmente unica per questo ciclo di giocatori.
Alla fine Italiano non ha risposto con chiarezza a una domanda sul suo futuro, anche se è legato alla Fiorentina con un contratto fino al 2024 e il club ha anche l’opzione la stagione successiva. Ma, si sa, ci vuole feeling reciproco.
L’allenatore viola ha spiegato che si incontrerà con Commisso per confrontarsi con chiarezza, parole che in dialetto calcistico significano molto. E il gioco ‘ambizioso’ di Italiano ha bisogno di interpreti che abbiano qualità superiore, anche in difesa, il reparto più sottoposto a brutte figure quando l’avversario decide di approfittarsi della linea alta. Quindi, vedremo. I giochi sembrano già apertissimi. E l’impressione è che nessuno vorrà fare un passo indietro rispetto alla propria posizione.
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