ANGELO GIORGETTI
Fiorentina

Fiorentina, sotto il vestito buono c’era una tuta da lavoro

Partita complicatissima contro il Bologna. Cambio di mentalità nel secondo tempo. Italiano rivoluziona la squadra e la mentalità: a volte per salvare la pelle (e vincere) servono partite giocate con meno stile e più determinazione

Firenze, 13 novembre 2023 _ Alla fine del primo tempo c’era un temporale sulla faccia di Italiano e dal tunnel dello stadio è uscita una Fiorentina con l’ombrello cambiata negli uomini, ma soprattutto nella testa.

Non si può diventare grandi senza giocare qualche partita da piccoli. Preso atto che il Bologna tecnicamente era più forte, o comunque lo sembrava _ la Fiorentina ha abbassato le linee, ha rinunciato a un centravanti che per ora poco l’aiuta, ha rivoluzionato le posizioni in difesa, ma soprattutto ha messo in campo un’applicazione quasi rabbiosa in ogni contrasto.

Ha insomma puntato sulla reciproca assistenza. Prima il Bologna aveva rischiato di banchettare e in nessun modo la Fiorentina riusciva a sciupare gli esercizi di bella calligrafia di Zirkzee, un poeta negli inneschi, e gli inserimenti a turno dei centrocampisti, da Saelemaekers a Ferguson, senza dimenticare Orsolini. Jack aveva segnato subito un gran gol, poi si era innervosito avendo ben presente che la partita stava sfuggendo di mano. Il pareggio su rigore del Bologna, altre 3 occasioni mancate in contropiede, le grandi parate di Terracciano, le imbucate velenose, Milenkovic e Quarta sull’autoscontro.

Siamo sinceri: alla fine del primo tempo, insieme al temporale sulla faccia di Italiano volteggiavano grandissime nubi sul futuro della partita viola. E invece.

E invece è successo che da un’ingenuità di Kristiansen (anche ai difensori delle altre squadre a volte capita) sia nato subito il rigore per la Fioentina, che da lì ha cominciato un’altra partita. Più dura, più tosta, senza Nzola ma con Kouame falso centravanti. E poi con una difesa che con Ranieri al posto di Parisi ha cambiato ruoli e posizioni. Insomma, si sono sacrificati davvero tutti e il Bologna _ un poco presuntuoso _ è uscito dal campo chiedendosi come aveva fatto a non vincere, e perfino a perdere. A volte succede, quando l’avversario capisce che deve cambiare mentalità e diventare meno sofisticato, perché sotto il vestito buono c’è una tuta da lavoro.