
Il futuro di Pioli tra Fiorentina e Nazionale: incontro decisivo tra Gravina e Spalletti per definire il suo destino.
L’attesa è di quelle che via via si fanno sempre più snervanti. Perché comunque è inutile girarci intorno: in città non si parla (quasi) d’altro. Il futuro della panchina della Fiorentina tiene banco, con Stefano Pioli finito all’improvviso nel calderone Nazionale dopo la debacle in Norvegia. Viene. Non viene. Ha firmato. Ancora no. Sono state ore frenetiche, nelle quali si sono rincorse indiscrezioni vere o presunte. Di certo c’è in corso una riflessione azzurra, che culminerà con un incontro (probabilmente martedì) tra Gravina e Spalletti per capire se ci siano i presupposti per continuare. Non solo.
Di vero c’è anche un’altra cosa. Una stretta di mano virtuale tra Pioli e la Fiorentina. Da qui si procede per ipotesi. Perché il nome dell’ex allenatore del Milan, attualmente alla guida dell’Al-Nassr, è rimbalzato con forza in chiave Nazionale se l’incontro di martedì dovesse sancire una rottura con Spalletti. Di più. I candidati sarebbero soltanto un paio. Oltre a Pioli ecco l’eterno Claudio Ranieri. Ma in vantaggio ci sarebbe proprio Pioli, che più di una parola ha speso con la Fiorentina.
Intrigo che si protrarrà, come detto, fino all’inizio della prossima settimana. La Fiorentina ha sempre predicato calma ma via via si è sfilata dalle alternative. Ragion per cui la speranza di riportare in viola Pioli per la terza volta è concreta. Fino a venerdì sera somigliava quasi a una certezza. Adesso qualche dubbio in più è venuto. Può il fascino della maglia azzurra far cambiare idea - eventualmente - al tecnico emiliano? Domanda lecita. Anche se occorre procedere con cautela. Intanto non è certo lo strappo con Spalletti, che sarà in panchina domani sera contro la Moldavia. Poi non è detto che Pioli scelga a prescindere l’Italia. Fin qui si è mostrato fiducioso e speranzoso di tornare a Firenze. Chi lo ha contattato ha avuto la sensazione che non stesse aspettando altro. Ritiene conclusa l’avventura in Arabia Saudita fermo restando la necessità di rimanere nel paese fino alla prima settimana di luglio per le note ragioni fiscali. Il motivo dell’attesa è sempre stato chiaro: la necessità dell’Al-Nassr di trovare un sostituto. Il resto è una storia da scrivere a stretto giro di posta.
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