La scelta di ’inventare’ Amrabat difensore centrale è dettata dall’emergenza, con pregi e difetti. Da una parte la possibilità di avere due registi (uno più basso) per cercare di sviluppare meglio anche la manovra a ridosso dell’area e tenere la squadra più corta. Dall’altra il pericolo che la fisicità di Okaka, nell’uno contro uno, possa essere un rebus, come la poca dimestichezza del marocchino con il ruolo.
Tutto però passa dai suoi piedi, ma la squadra è troppo lunga e il dialogo tra i due play resta solo sulla carta. Allargare il gioco sugli esterni diventa così la strada più logica (e conosciuta), anche se i risultati restano lontano dalle idee di base. Nella ripresa, fino al gol degli avversari, si è provato ad alzare il ritmo, mossa rimasta nelle intenzioni.