Affari e plusvalenze Quella Fiat Duna a gas valutata 130mila euro

La nostra Fiorentina vive un momento delicato, ma c’è chi sta messo peggio. E tutto è relativo, perché quelle che noi amichevolmente chiamiamo le “strisciate”, squadre potenti che anche in Toscana hanno un loro numeroso seguito, non vivono momenti esaltanti. Anzi. L’Inter ha vinto la Supercoppa, ma poi si è arresa all’Empoli. Lo scudetto si allontana all’orizzonte e Skriniar è già pronto a firmare per il Psg, con 20 milioni alla firma del contratto, un sacco di soldi di stipendio e due biglietti gratis per il Louvre. Come dire: tutto il mondo è paese. E l’Italia è proprio un paesone, che nel calcio europeo conta come il sindaco di Montelupo (non ce ne voglia) alle Nazioni Unite.

Un giocatore come Zaniolo si mette sul mercato, la Roma chiede trenta milioni e il Milan fa due conti e capisce che vorrebbe ma non può. E parliamo della squadra campione d’Italia. Così si fa avanti il Bournemouth, terzultima in premier. E questo la dice lunga sul nostro calcio. Dopo i prestiti secchi, i prestiti con diritto e i prestiti biennali arriveremo a soluzioni simili a quando andavamo da piccoli dal lattaio e chiudevamo la trattativa con un sintetico: “Passa la mamma domani a pagare”, oppure “metta sul conto”. Al Milan ci stanno pensando. E se a Firenze contestano la squadra e i dirigenti a Milano finisce nell’occhio del ciclone Paolo Maldini, uno degli artefici dello scudetto. Tanto per dire: il calcio funziona così. Noi abbiamo Jovic, loro De Ketelaere, che a differenza di Jovic (arrivato gratis con la formula dell’usato a sorpresa), è costato un botto e per il momento nessuno ha capito chi sia. Insomma, Milano soffre. Già.

Poi c’è la seconda squadra di Torino, che fa i conti con la giustizia sportiva e poi li farà con quella ordinaria. Nel frattempo il popolo bianconero, compatto nel sentirsi vittima di un complotto, si sente accerchiato dai poteri forti. A noi dispiacerà molto non vedere più Andrea Agnelli e Pavel Nedved fare il giro del Franchi prima della partita. Forse il loro era solo desiderio di dare una valutazione alle scale elicoidali, comunque l’effetto simpatia era assicurato. Ora, sarà vero che nel calcio i trucchi e trucchetti sono sempre esistiti, ma valutare quella Duna berlina a gas con arbre magique di serie 130mila euro forse è stato un azzardo. Solidarietà ai perseguitati dai poteri forti. Diciamolo: Pavel il biondo che si arrabbia e lascia la tribuna in polemica con l’arbitro ci mancherà.

Comunque mancano poche ore alla chiusura del mercato invernale e la Fiorentina presenta Brekalo, esterno che al Torino ha fatto 7 gol (per noi una manna) e al Wolksburg non gioca da settembre con una comparsata a ottobre. L’ufficio promozione della società ha subito fatto sapere che se non giocava non era perché fosse rotto ma perché non voleva rinnovare il contratto. Come dire: abbiamo cambiato strategia. Commento d’istinto: era l’ora.

è arrivata su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro