TITTI GIULIANI FOTI
Firenze

Teatro: "Il silenzio grande", Alessandro Gassman racconta una famiglia

La commedia andata in scena al Verdi di Firenze

Alessandro Gassman

Firenze, 14 febbraio 2022 - Siamo nella  Napoli degli anni ‘60 in una casa, anzi, in un luogo particolarmente evocativo di una grande casa, la biblioteca, dal quale si racconta un conflitto familiare. La signorile abitazione al centro del contrasto è Villa Primic, che negli anni era nota per essere una lussuosa residenza, di uno scrittore che ha vinto due premi Strega. Così comincia "Il silenzio grande", la commedia andata in scena al Teatro Verdi di Firenze per la regia di Alessandro Gassman.

E c’è la decisione di vendere quella residenza, decisione presa dalla signora Rose Primic, cioè Stefania Rocca e dai suoi due eredi, Massimiliano, impersonato dall’attore Jacopo Sorbini  e Adele, cioè Paola Senatore. Poi c’è il capofamiglia, Valerio, Massimiliano Gallo che però, non è d’accordo con questa scelta.

In questa situazione, l’uomo capirà che finora non ha mai veramente conosciuto i suoi familiari e, approfitterà di questo contesto, per approfondire attraverso di loro,  anche la conoscenza con se stesso. Altro bel personaggio è quello della Governante, cioè Antonella Morea.

La consapevolezza raggiunta da Valerio durante le sue riflessioni e gli eventi scaturiti dalla vendita della casa, gli permetteranno finalmente di capire l’unica vera cosa importante, che fino a ora aveva ignorato: vivere per davvero non significa semplicemente essere vivi.

Questa  commedia in due atti tratta vari temi, e può avere vari piani di lettura. Di sicuro  il più importante è quello che mette inrisalto i rapporti familiari legato al tempo che scorre, del luogo dove le nostre vite cambiano  negli anni, e cioè  proprio la casa, la quale ha avuto un’evoluzione – nella realtà per via del Covid,  e anche  in questo spettacolo –  emozionante e anche sorprendente. «Il silenzio grande», andato in scena al Teatro Verdi di Firenze,  è  uno spettacolo questo dove le verità che i protagonisti si raccontano, si urlano o si sussurrano, sono verità in cui tutti ci possiamo riconoscere. Tanto è umano il rapporto di questi cinque personaggi, quanto è importante il confronto con il pubblico che assiste e  si può riconoscere. Uno spettacolo dove si ride  anche nei momenti più drammatici: ed è anche questo il suo bello. Perchè ormai raramente capita in teatro di trovare una vera regia, nitida e senza fronzoli che è appunto di Alessandro Gassmann per un  testo  necessario di  Maurizio De Giovanni che da tempo non approdava sui palscenici d’Italia.

Bravo Massimiliano Gallo nel ruolo del padre  per due atti:  con grande lucidità è perfettamente entrato nel personaggio che ha rodato già nella versione cinematografica. Dolce e  molto convincente  nel suo ruolo di insicura romantica, Stefania Rocca. Significativa la prova degli altri altri tre  attori, Antonella Morea, Paola Senatore, Jacopo Sorbini da meritare, anche loro,  più di un applauso a scena aperta. Uno spettacolo da non perdere