Libro-scandalo del generale Vannacci, lo sdegno della politica. “Incompatibile col suo ruolo”

Il ministro Crosseto parla di “farneticazioni”, l’Esercito si dissocia. Fassino, vicepresidente Commissione Difesa: “Incompatibile con la sua funzione”

Da sinistra Piero Fassino, Alessandro Zan, Dario Nardella e Guido Crosetto

Da sinistra Piero Fassino, Alessandro Zan, Dario Nardella e Guido Crosetto

Firenze, 17 agosto 2023 – Il libro autoprodotto “Il Mondo al contrario”, scritto dal generale di Divisione Roberto Vannacci, 55 anni, già a capo dei paracadutisti della Folgore e oggi alla guida dell'Istituto geografico militare di Firenze, in cui prende di mira gli omosessuali e attacca femminismo, ambientalismo e immigrati, suscita un vespaio di reazioni.

L’Esercito e il ministro Crosetto, che ha parlato di “farneticazioni”, hanno subito preso le distanze e lo stesso titolare della Difesa ha annunciato l’avvio dell’esame disciplinare. Fra le prime reazioni c’è stata quella del sindaco di Firenze Dario Nardella, che ha parlato di “parole di una gravità inaudita” e definito “inaccettabile che una Istituzione della nostra città sia guidata e rappresentata da una persona che manifesta idee così aberranti e offensive. Mi chiedo sommessamente che giudizio diano e cosa pensino di fare a riguardo le autorità governative".

Il deputato del Pd e responsabile diritti per il Partito Democratico, Alessandro Zan, dice: “E' grave e allarmante che un generale dell'esercito in carica pubblichi un saggio politico, tanto più intriso di idee antidemocratiche, razziste, omofobe e misogine, in palese contrasto con la Costituzione. Serve un intervento urgente dello Stato Maggiore della Difesa per tutelare la credibilità e l'onorabilità delle nostre forze armate impegnate quotidianamente in Italia e all'estero per difendere i valori costituzionali, che Vannacci con le sue parole ha infangato".

"Le persone lgbt sono normali, Paola Egonu rappresenta orgogliosamente l'Italia, non c'è una dittatura delle minoranze, quello che non è normale nel nostro Paese è che un alto ufficiale dell'Esercito Italiano si metta pubblicamente a esprimere giudizi incommentabili, insulti omofobi e razzisti, pregiudizi e stupidaggini che disonorano l'istituzione che rappresenta e la Costituzione su cui ha giurato. È evidente che il generale Vannacci sia incompatibile con il ruolo che ricopre”, dice il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, parlamentare dell'Allleanza Verdi Sinistra.

"Le parole e i giudizi di tono razzista e omofobo espressi dal generale Vannacci – afferma invece Piero Fassino, deputato Pd e vicepresidente della Commissione Difesa della Camera – contraddicono clamorosamente i valori costituzionali e i principi democratici della Repubblica e sono del tutto incompatibili con la funzione che l'alto ufficiale esercita nelle Forze Armate. Le necessarie dissociazioni - sottolinea Fassino - non sono sufficienti. Ci aspettiamo un immediato e adeguato intervento del Ministro Crosetto e dei vertici delle nostre Forze armate”.

"Da avversari, un dovuto riconoscimento al ministro Crosetto che è intervenuto con la necessaria censura bei confronti di frasi inaccettabili pronunciate da un importante graduato", scrive su Twitter Enrico Borghi, capogruppo di Azione-Italia Viva al Senato. "L'Esercito serve la Repubblica e i suoi valori costituzionali", conclude Borghi.

"A Vannacci, che tanto pensa di servire al meglio questo Paese, andrebbe ricordato che la Costituzione italiana si fonda sui principi di uguaglianza, dignità e rispetto per ogni individuo, senza alcuna distinzione di sesso, razza, lingua, religione o convinzioni personali. Il razzismo e l'omofobia non sono solo incompatibili con questi valori fondamentali ma sono reati previsti dal nostro ordinamento. Le affermazioni del comandante mettono in discussione la sua idoneità a dirigere l'Istituto geografico militare, ma anche la sua stessa appartenenza alle nostre Forze Armate", dice il co-portavoce nazionale di Europa Verde, e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli.

Sdegno anche da parte del deputato Pd e segretario regionale Pd in Toscana, Emiliano Fossi: "Le parole del generale Vannacci sono gravi e aberranti. È sbagliato etichettarle come opinioni, perché quelle che leggiamo sono prese di posizioni violente, che evidenziano un'incompatibilità tra il generale e il ruolo di difesa del Paese nella sua interezza che è chiamato a ricoprire. Bene la presa di distanze dello Stato Maggiore dell'Esercito e l'avvio dalla Difesa dell'esame disciplinare previsto. Chiediamo anche la rimozione dall'incarico di comandante dell'Istituto geografico militare, perché è inammissibile che un'istituzione della nostra Regione, da sempre terra dei diritti, sia guidata da chi esprime tali parole".

"Le parole scritte nel suo libro dal generale Roberto Vannacci sono gravi e sconcertanti, oltre che allarmanti. Tanto più perché provengono da un alto rappresentante dell’esercito, a capo di una istituzione importante come l’Igm, che dovrebbe onorare il proprio ufficio ispirandosi al mandato della Carta Costituzionale. Nel ribadire la contrarietà a ogni discriminazione – dicono Cgil Firenze e Fp Cgil Firenze – teniamo a dire che per noi i diritti si tengono tutti insieme, diritti sociali, diritti sul lavoro, diritti civili. Anzi, noi rivendichiamo che una nuova stagione di diritti si apra nel prossimo futuro unendo tutte le lotte per i diritti Il rispetto e la tutela dei diritti umani e dei diritti civili di ognuno e ognuna deve essere patrimonio comune di tutti coloro che lavorano al servizio della collettività. Seguiremo con attenzione gli esiti dell'esame disciplinare dichiarato dal ministro della Difesa e dei provvedimenti annunciati dall'Esercito a tutela della propria immagine”.

Anche Federico Gianassi, deputato fiorentino del Pd, attacca Vannacci: “Le parole del generale Vannacci sono vergognose, inaccettabili ed è incredibile che a proferirle sia una persona che rappresenta l’Esercito Italiano, comandante di una gloriosa istituzione nazionale, l’Istituto Geografico Militare di Firenze, realtà molto importante e legata alla città. Bene l’avvio immediato del procedimento disciplinare da parte del ministero della Difesa, ma queste parole per la loro inaudita gravità pesano come macigni, non potranno essere cancellate e ridimensionate e non sono compatibili con i valori che esprime l’Esercito Italiano”.

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