Pitti Uomo vince la sfida delle presenze. "Non solo numeri, anche la qualità è alta"

Firenze, un primo bilancio della fiera, che ha sfidato il post pandemia

Firenze, 16 giugno 2022 - Missione compiuta! Pitti Uomo 102 vince la sfida delle presenze in fiera e dell’autorevolezza della fiera. I primi dai sull’affluenza al salone che presenta le collezioni di abbigliamento e accessori per la primavera-estate 2023 alla Fortezza da Basso fino a domani raccontano di quanta energia si sia sprigionata in questi giorni da Firenze con la sua manifestazione di moda più importante e sempre internazionale. Per le ragioni che tutti conosciamo, lockdown da una parte e guerra dall’altra, sono mancati i buyer dalla Cina e quelli da Russia e Ucraina.

Raffaello Napoleone

“I dati di affluenza dei compratori dei primi due giorni e mezzo sono straordinariamente incoraggianti – dice con entusiamo Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine – persino migliori di quanto speravamo in cuor nostro. Di questo passo sono convinto che arriveremo intorno alle 11mila presenze, con una percentuale estera superiore al 40%. Lo scorso giugno avevamo appena riaperto, con 300 coraggiosi espositori… mentre adesso in Fortezza ci sono quasi settecento collezioni e con i dati di oggi alle 12, siamo già a 9.000 presenze di buyers, di cui 3.500 da una settantina di paesi esteri. Naturalmente sono variazioni percentuali - continua Napoleone che con la sua squadra ha fatto di tutto per arrivare a questo traguardo - che devono tenere conto del dato di partenza ma, rispetto all’edizione estiva del 2021, i compratori italiani sono aumentati del 125%, quelli stranieri del 340%. E non è soltanto una questione di numeri: la qualità è alta, ci sono i migliori, motivati e intenzionati a far tornare i clienti nei loro negozi e department stores”.

Ma quali sono stati i 10 mercati esteri più presenti a Pitti Immagine Uomo 102? Il maggior numero di compratori sono arrivati a Firenze da Germania, Olanda, Gran Bretagna, Stati Uniti, Spagna, Turchia, Francia, Svizzera, Belgio, Austria.  “Non posso citarli tutti – continua Napoleone - ma è di grande importanza per esempio che siano tornati giapponesi (76 buyers a oggi) e coreani (61) nonostante le cautele e le restrizioni che ancora esistono nei loro paesi, persino qualcuno dalla Cina Hong Kong. E poi il gruppo degli scandinavi (Norvegia, Svezia, Danimarca), dei Balcani e dell’est europeo (Serbia, Croazia, Slovenia, Bosnia, Polonia, Repubblica Ceca, Ungheria), del Golfo (EA, Qatar). Sono arrivati anche da Canada e Messico, persino dall’Australia… La Fortezza e la città – anche grazie a eventi di richiamo e successo - sono finalmente ritornate a essere quel crogiolo di voci, volti, colori e rapporti umani che ci è mancato per due anni, anche come fonte di ispirazione. Sono contento anzitutto per i nostri espositori - conclude Napoleone - che hanno continuato a credere nel salone e a investire in ricerca e stile e che adesso vedono ricompensato quell’impegno con la possibilità di ristabilire un’ampia serie di relazioni con il mercato italiano e internazionale di qualità. E sono contento per noi di Pitti, per tutta la squadra. Per la città. Avevamo davvero bisogno di questa energia”. 

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