Fiorentina-Juve, Bruno snobba Vlahovic: «Non è un fenomeno. Tifosi, ignoratelo»

L'ex difensore gioca in anteprima la sfida di Coppa Italia di mercoledì 2 marzo

Pasquale Bruno ai tempi della Fiorentina

Pasquale Bruno ai tempi della Fiorentina

Firenze, 28 febbraio 2022 - Pasquale Bruno, proviamo a giocare in anticipo Fiorentina-Juventus? «Bella partita, no?». Altro che. E chi vincerà? «E’ una semifinale di coppa. E’ la gara di andata, e credo che viola e bianconeri hanno il 50 per cento di possibilità a testa di arrivare in finale». Risposta diplomatica. Non è da lei... «Io diplomatico? Non scherziamo». Quindi davvero Fiorentina e Juventus partiranno alla pari? «Sì. E spiego perché. La squadra di Italiano, risultato col Sassuolo a parte, sta bene, ha idee e gioco. La Juve.. la Juve sta tornando quella del solito Allegri: bada solo al risultato e ha gli uomini adatti per vincere. Vincere senza esprimere chissà quale tipo di calcio, ma tant’è». A proposito di uomini in bianconero: Vlahovic torna a Firenze da nemico, come finirà? «Ai tifosi darei volentieri questo consiglio: ignoratelo. Niente fischi, niente contestazioni e tanta indifferenza. Vlahovic, come ogni calciatore che indossa la maglia viola passa, mentre la Fiorentina resta». Questo il messaggio ai tifosi e il Bruno difensore come si comporterebbe con Dusan? «Guardate che Vlahovic è un giocatore interessante ma non un fenomeno. E’ uno che ha segnato tanto in Italia, ma sarei davvero curioso di vederlo in Premier e lì mi sa che avrebbe qualche problemino in più. Per me, insomma, lui non è come Batistuta che ogni volta che metteva la gamba faceva gol. Contro chiunque, contro qualsiasi difensore». Glielo richiedo: lei come lo fermerebbe? «Non importa riparlare di Bruno difensore o ricordare gente come Vierchowod per trovare la ricetta giusta di una marcatura sul serbo. In Italia ci sono due giocatori, Bremer e Demiral che ogni volta che lo incontrano non gli fanno vedere il pallone. Lo annientano. Questi due sono forti e su difensori come loro si potrebbero spendere anche 100 milioni, perché è con elementi come Bremer e Demiral in difesa che puoi andare a vincere uno scudetto. Era dai tempi di Cannavaro che in Italia non giocavano centrali così forti». Quindi se ha visto la prestazione di Quarta contro il Sassuolo... «Per favore, si potrebbe evitare l’argomento?» E perché? «Per uno che ha fatto questo lavoro come me, per uno che ha giocato in difesa una vita, le disattenzioni di Quarta sono un oltraggio. Metti la palla in mezzo, lasci la palla in mezzo... allucinante. Davanti a certi errori rimango senza parole». Restando al sabato col Sassuolo: Bonaventura poteva evitarsela quella sceneggiata da rosso, non crede? «Mah... sono perplesso e mi domando: se su quello stesso episodio il protagonista fosse stato uno fra Chiellini o Bonucci, l’arbitro avrebbe preso la stessa decisione? Io credo in Italia ci siano ancora tante situazioni in cui si agisce con due pesi e misure diverse. Insomma, Bonaventura è stato subito espulso, ma credo che con Chiellini e Bonucci non sarebbe finita così». Chiudiamo in panchina: le piace Italiano? «Molto, moltissimo. E’ un allenatore moderno, è uno che lavora già con una prospettiva europea. Ed è questa la dimensione giusta per un allenatore. Lui, Dionisi come De Zerbi sono il futuro dell’Italia». Bruno la aspettiamo a Firenze a godersi una Fiorentina di Italiano? «Perchè no. Dovro passare presto dai miei amici Lucio, Enrico e Mario dei ’13 Gobbi’. E con loro si mangia e si parla sempre di Fiorentina, quindi...».  

è arrivata su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro